Green pass Ue, l’annuncio di Draghi: “Passaporto sarà pronto a metà giugno”
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, annuncia che il Green pass europeo sarà pronto già a metà giugno. Parlando in conferenza stampa dopo il Consiglio europeo, Draghi afferma: “Il certificato verde sarà pronto, quello europeo, a metà giugno. Anche questo è abbastanza importante. Ci sono ancora alcune questioni aperte su cui si dovrà pronunciare l’Ema, in particolare la durata di questo passaporto”. Il Green passservirà per circolare liberamente nel territorio europeo ed è diverso rispetto a quello italiano, la certificazione verde che serve per muoversi liberamente tra le diverse Regioni non in zona gialla o bianca. Sia il Green pass che la certificazione verde consentono la libertà di movimento per chi ha ricevuto il vaccino anti-Covid, è guarito dal Covid o ha effettuato un tampone con esito negativo nelle ultime ore.
Consiglio Ue, la discussione sulla Bielorussia
In conferenza stampa Draghi tocca anche gli altri temi che sono stati oggetto di discussione durante il Consiglio europeo: “C’è stata una discussione molto netta sulla Bielorussia, si è deprecato l’atto come inaccettabile, di pirateria internazionale. Poi c’è stata una discussione sulla natura delle sanzioni da prendere che non colpissero principalmente la popolazione civile”. Altra discussione è stata quella sulla Russia, “strategica, molto ampia, a proposito degli ultimi atti di interferenza, di spionaggio, nei confronti di Stati membri e le espulsioni di molti esponenti tra cui il nostro Sassoli”. Parlando di politica italiana, invece, Draghi ribadisce che la mediazione sul blocco dei licenziamenti “ha retto”: “L’intervento che abbiamo previsto è in linea con tutti gli altri Paesi europei. Sicuramente è un miglioramento rispetto alla situazione precedente”.
Migranti, Draghi: primi passi vanno verso risposta solidale
Durante il Consiglio europeo è stato affrontato anche il tema dei migranti, anche se ogni decisione è rinviata al prossimo vertice Ue: “Mettere a dormire un problema non lo fa sparire. Ho offerto i dati delle ultime settimane, devo dire che soprattutto da parte di Francia e Germania, ma anche altri, c’è coscienza del problema, quanto poi porti a soluzioni condivise è tutto da costruire. I primi passi, anche da parte della Commissione, sembrano mostrare una certa consapevolezza verso una risposta solidale non indifferente. Si discuterà più in dettaglio della questione della migrazione nel prossimo Consiglio europeo, ho chiesto che venisse messo il punto in agenda”.
Secondo il presidente del Consiglio “la volontà di venirci incontro oggi c’era” ed è emersa durante il Consiglio europeo. Draghi si sofferma anche sulle immagini diffuse da Open Arms e prese dalla spiaggia di Zuwara, in Libia: “Le immagini di quei bambini sono inaccettabili”. Fino al prossimo Consiglio europeo, comunque, “continueremo ad affrontare il problema da soli, sta a tutti noi preparare bene il Consiglio per arrivare a una soluzione efficace e nel segno della solidarietà”. Comunque, prosegue il presidente del Consiglio, si intravede un “sostegno anche di Paesi finora rimasti indifferenti, non voglio spingermi nel parlare di progressi ma spero che la buona volontà si traduca in fatti”.