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Covid 19

Green pass, Ue chiede a Stati di uniformare procedure per controllo dei certificati negli aeroporti

L’Unione europea ha chiesto agli Stati membri di uniformare le procedure per il controllo del green pass in aeroporto. “Un approccio meglio coordinato aiuterebbe a evitare la congestione negli aeroporti e lo stress inutile per i passeggeri e il personale”, ha spiegato la Commissione europea. Secondo le linee guida la verifica dovrebbe essere effettuata prima che i viaggiatori arrivino all’aeroporto di partenza.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Unione europea ha emanato le linee guida, destinate agli aeroporti, per il controllo del green pass, la certificazione verde che attesta l'avvenuta vaccinazione (in Europa servono già le due dosi), la guarigione dal Covid, o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, e che consente di viaggiare tra i diversi Paesi europei.

La Commissione europea ha indicato le regole che gli Stati membri dell'Ue devono seguire per controllare i certificati Covid per coloro che si spostano in aereo, garantendo l'esperienza più agevole possibile sia per i passeggeri che per il personale. "Attualmente, come e con quale frequenza vengono controllati i certificati del passeggero, dipende dai punti di partenza, transito e arrivo del titolare. Un approccio meglio coordinato aiuterebbe a evitare la congestione negli aeroporti e lo stress inutile per i passeggeri e il personale", ha spiegato la Commissione europea.

Per evitare duplicazioni, ovvero controlli da parte di più attori (operatori aerei, autorità pubbliche, ecc.), la Commissione raccomanda un processo di verifica ‘one-stop' prima della partenza, che preveda il coordinamento tra autorità, aeroporti e compagnie aeree.

"Per sfruttare appieno i vantaggi del certificato digitale Covid dell'Ue è necessaria l'armonizzazione del protocollo di verifica. La cooperazione per un sistema ‘one-stop' per il controllo dei certificati garantisce un'esperienza di viaggio senza soluzione di continuità per i passeggeri in tutta l'Unione", ha spiegato la commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean.

Inoltre, gli Stati membri dell'Ue dovrebbero garantire che la verifica sia effettuata il prima possibile e preferibilmente prima che il passeggero arrivi all'aeroporto di partenza, oltre a una "stretta cooperazione con gli operatori dei servizi di trasporto per consentire la verifica dei certificati contemporaneamente alla raccolta di altre informazioni relative ai viaggi, come il modulo per la localizzazione dei passeggeri", cioè il Passenger locator form. Ciò dovrebbe servire a rendere i viaggi più agevoli, con meno oneri per tutti i soggetti coinvolti.

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