Green pass sul lavoro, Landini: “Non siamo contrari per principio, ma nessun licenziamento”
Il green pass obbligatorio fa discutere, in tutte le sue forme. È scoppiata la polemica dopo la decisione del governo di introdurre la certificazione verde per entrare al ristorante, al cinema, a teatro, in palestra e in piscina e in molte altre attività a partire dal 6 agosto. Così come si discute sull'ipotesi di utilizzarla per i mezzi di trasporto, ma anche nelle scuole e sul posto di lavoro. Su quest'ultimo punto da giorni stanno intervenendo i sindacati e, dopo il segretario generale della Uil Bombardieri intervistato da Fanpage.it, anche Maurizio Landini ha spiegato la linea sulla possibile introduzione del green pass obbligatorio per i lavoratori.
Il segretario generale della Cgil, intervistato dal Corriere, ha spiegato che non c'è nessuna "contrarietà di principio" da parte del sindacato. "Noi abbiamo scioperato per avere i protocolli di sicurezza in azienda – ha sottolineato Landini – Siamo a favore del fatto che le persone si vaccinino e come sindacato stiamo raccomandando ai lavoratori di farlo. Siamo per garantire i migliori standard di sicurezza nelle imprese". Ma attenzione: "Non è possibile pensare a licenziamenti o demansionamenti" se "eventualmente un dipendente sceglie di non vaccinarsi". La linea dei sindacati è chiara: se il governo vuole imporre il vaccino per tutti lo faccia con una legge. "Qui si sta parlando di rendere obbligatorio un trattamento sanitario, è qualcosa che si può decidere solo per legge – ha sottolineato ancora Landini – Se il governo valuta che sia necessario, può varare una norma", come "è già successo nel settore sanitario".
In ogni caso, però, la proposta di Confindustria di sospendere gli stipendi a chi si rifiuta di vaccinarsi è da bocciare: "Inaccettabile, non se ne parla neanche – ha messo in chiaro il segretario generale della Cgil – Né di questo, né di demansionamenti". In ogni caso "un provvedimento obbligatorio ha bisogno di una legge – ha insistito Landini – La responsabilità è del governo e non può scaricata su accordo fra le parti sociali". Anche Landini, come Bombardieri, ha messo in guardia su un punto in particolare: "È importante ricordarsi che il green pass di per sé non risolve tutti i problemi, non può diventare il pretesto per smantellare le norme di sicurezza, dal distanziamento alla sanificazione". Insomma, le misure di sicurezza concordate nei protocolli restano, con o senza green pass.