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Green Pass, Beppe Grillo chiede tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati: “Li paghi lo Stato”

A distanza di pochi giorni dall’introduzione dell’obbligo di Green Pass sul lavoro, Beppe Grillo propone di rendere gratuiti i tamponi per i lavoratori non vaccinati: “Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021”, scrive sul suo blog il garante del Movimento 5 Stelle.
A cura di Giuseppe Pastore
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In vista dell'estensione dell'obbligo di Green Pass, che dal 15 ottobre sarà necessario per accedere ai luoghi di lavoro, Beppe Grillo interviene sul suo blog. "Da buon ragioniere – scrive – ho buttato giù alcuni appunti che voglio condividere con voi". Il garante del Movimento 5 Stelle fa i conti ed elabora una stima e un metodo per fare in modo che il costo tampone per i lavoratori non vaccinati sia a carico dello Stato: "Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021". Grillo considera che tra i 19 milioni di persone non ancora vaccinate, il numero di lavoratori si aggirerebbe tra i  3 milioni e i 3 milioni e mezzo, escludendo quindi dal conteggio gli under 12, gli studenti, i pensionati, i disoccupati, gli inattivi e i non occupati. Sarebbe quella, dunque, la platea di lavoratori non vaccinati per cui Grillo propone di garantire la gratuità del tampone per ottenere il Green Pass. A ridosso del 15 ottobre, l'obbligo di certificazione verde sul luogo di lavoro è un tema caldo su cui Grillo propone una soluzione che non escluderebbe chi non è vaccinato dall'obbligo di esibire il Green Pass, ma lo solleverebbe dal costo.

Il metodo di Grillo: Tamponi gratis per i lavoratori

Il metodo che Beppe Grillo propone attraverso il suo blog renderebbe il tampone gratuito per i lavoratori non vaccinati. L'idea dell'ex comico sarebbe quella di "prevedere nel cassetto aziendale un riconoscimento di un bonus sotto forma di sgravio contributivo, in modo che il  costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede in genere per la cassa integrazione ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali", spiega. Ma non c'è solo questo tra le righe buttate giù dal garante del M5S e condivise sul suo blog. La soluzione ipotizzata, infatti, consentirebbe anche di rendere immediata l'individuazione dei lavoratori sprovvisti di Green Pass e di accelerare i controlli sul posto di lavoro: "Questi lavoratori – scrive Grillo – potrebbero essere individuati automaticamente attraverso uno scambio dati tra Sogei che detiene i dati sui Green Pass, e INPS che detiene i codici fiscali dei lavoratori e le aziende dove lavorano". In questo modo, "con autorizzazione del Garante della privacy", Inps sarebbe in grado di segnalare all'azienda "i lavoratori senza Green Pass a cui fare il tampone". Un meccanismo che per Grillo sarebbe doppiamente vantaggioso perché da un lato garantirebbe velocità nei controlli all'ingresso in ufficio e dall'altro sarebbe gratuito per i lavoratori.

I controlli del Green Pass sul lavoro

Il nodo dei controlli del Green Pass dei lavoratori, all'ingresso in azienda o negli uffici pubblici, sarà sciolto a breve con un nuovo Dpcm su cui il governo si sta confrontando in queste ore. Per adesso, infatti, sono state elaborate solo delle linee guida per la pubblica amministrazione, ma si attendono indicazioni specifiche anche per il settore privato. Le associazioni datoriali, infatti, hanno già sollevato le difficoltà che il controllo giornaliero delle certificazioni di tutti i dipendenti comporterebbe per le aziende, soprattutto in termini di tempo. Per questo, il prossimo Dpcm dovrebbe prevedere anche l'introduzione di una nuova app per la verifica dei Green Pass. Nell'attesa, "il dibattito è aperto", scrive Grillo.

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