Green Pass, scuola e trasporti: i dossier aperti sul tavolo del governo
È previsto per domani un nuovo Consiglio dei ministri, in cui dovrebbero confluire una serie di temi che il governo non ha affrontato nell'ultimo decreto, ma che ora iniziano ad essere urgenti. In primis la scuola, alla cui ripartenza manca poco più di un mese e mezzo. E anche se dal ministero dell'Istruzione sono arrivate delle linee guida sulla riapertura, ci sono ancora dei dossier aperti: in primis quello sulla vaccinazione agli insegnanti e al personale scolastico, ma non solo. Rimane da sciogliere anche il nodo sui trasporti, tanto a lunga percorrenza quanto locali.
In realtà il Cdm non è ancora stato ufficialmente convocato, ma l'idea di Mario Draghi sarebbe quella di non ritardare troppo la discussione, considerando anche un'altra serie di questioni, dalla Giustizia al dl Recovery, che Palazzo Chigi punta a chiudere prima della pausa estiva. Per quanto riguarda il tema del vaccino obbligatorio agli insegnanti, ad aprire concretamente a questa possibilità era stato qualche giorno fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva detto di essere pronto a valutare qualsiasi ipotesi sul tavolo pur di riuscire a garantire il ritorno in classe in presenza.
La sottosegretaria all'Istruzione, Barbara Floridia, in una dichiarazione a Fanpage.it ha però precisato: "In questo momento non si può subordinare la riapertura delle scuole all’obbligo vaccinale. Valuteremo questa ipotesi con attenzione, ma in questa fase l’obbligo vaccinale per i docenti non appare prioritario. Ce lo dicono i numeri: oltre l’80% del personale scolastico risulta essere stato vaccinato". Nulla è ancora definito sul tema, insomma, e bisognerà aspettare le prossime ore per capire se l'obbligo vaccinale verrà effettivamente esteso ai docenti o meno.
Un'altro punto da risolvere è quello che riguarda i trasporti. In primo momento, infatti, era sembrata quasi certa l'introduzione del Green Pass obbligatorio sui mezzi a lunga percorrenza come treni, navi e aerei: questo comparto è stato però escluso dall'ultimo decreto, anche se la questione non può certo dirsi risolta. In vista di settembre, specialmente, in caso di un continuato aumento dei contagi il governo potrebbe vedersi costretto a ripensare l'obbligo, magari estendendolo anche al trasporto locale anche se le forze politiche di centrodestra continuano a essere contrarie.