Green pass, quanto potrebbe durare il certificato per viaggiare in Europa: Ue valuta proroga
Quanto potrebbe durare il green pass europeo per gli spostamenti tra Paesi? Il regolamento del Certificato digitale Covid Ue, ha una validità di un anno, con possibilità di proroga. "La Commissione europea sta preparando un aggiornamento della raccomandazione sulla libertà di movimento, e questo includerà elementi sulla validità dei certificati di vaccinazione Covid, i Green pass. Il documento sarà presentato presto", ha fatto sapere la Commissione Ue, durante una conferenza stampa.
Uno dei portavoce della Commissione Ue, Christian Wigand, ha ricordato che il quadro normativo dei certificati verdi, che si ottengono dopo il vaccino o dopo un test negativo al Covid, ha una durata "limitata nel tempo a 1 anno, con la possibilità di proroga e la stiamo valutando".
"Il nostro obiettivo rimane chiaro: continuare a facilitare una libertà di movimento sicuro. Stiamo avendo discussioni con l'Ecdc, l'Ema e gli Stati membri e preparando un aggiornamento che includerà anche la validità del Certificato Covid, che sarà pronto molto presto, ha aggiunto.
"Stiamo esaminando un prolungamento nel contesto del prossimo rapporto di implementazione", ha confermato Eric Mamer, portavoce di Urusla von der Leyen.
Quello a cui la Commissione fa riferimento è però il green pass che consente in viaggi sicuri nei Paesi Ue, e non l'utilizzo del pass per le diverse attività economiche, per le quali ogni Stato decide per sé. Al momento non è prevista una data di scadenza del lasciapassare per gli spostamenti all'interno dell'Ue, mentre l'uso del Green pass per limitare gli ingressi in luoghi considerati a rischio contagio "resta una prerogativa degli Stati membri", ha fatto sapere ancora la Commissione europea, tramite Eric Mamer.
Il Pd chiede di rafforzare controlli Green Pass alle frontiere
Un'interrogazione rivolta al presidente del Consiglio Draghi e al ministro della Salute Speranza, firmata dai deputati del Pd Piero De Luca, Beatrice Lorenzin, Elena Carnevali, Luca Rizzo Nervo, Vito De Filippo, chiede che il governo "valuti di adottare iniziative in materia di controlli alle frontiere e rafforzamento delle verifiche sul possesso del Green pass. Alla luce dei dati epidemiologici in Austria, Slovenia e Croazia che registrano un repentino aumento dei casi di infezione da Covid-19 e un basso tasso di vaccinazioni, tali azioni si rendono opportune per contenere ricadute sul territorio italiano, anche in considerazione delle azioni restrittive adottate recentemente dai medesimi Stati membri al loro interno".
"È un atto inteso a chiedere al governo di aumentare la tutela della salute pubblica – ha commentato in una nota la presidente del gruppo democratico alla Camera Debora Serracchiani – in territori italiani confinanti già a forte rischio come il Friuli Venezia Giulia sulla soglia della zona gialla. Nulla a che fare con chiusure dei confini, ma un controllo rafforzato, in piena armonia con la normativa dell'Unione europea in materia".
Nell'interrogazione si ricorda che "in Austria dallo scorso 8 novembre, il green pass rilasciato a seguito di test Covid negativo non è più sufficiente per accedere a servizi e strutture quali alberghi, ristoranti, strutture ricreative e sportive" e dunque "alla luce di tali restrizioni, per coloro che si trovano in questi Stati, soprattutto nelle zone di confine, potrebbe paradossalmente risultare possibile fruire di servizi e strutture turistico-ricreative in territorio italiano allorché questa opportunità è vietata nel loro Paese di residenza".
La richiesta inviata al governo si inserisce, spiega il documento, nell'ambito delle possibilità previste dal "quadro comune di regole recato dal Regolamento europeo sul green pass (Regolamento (Ue) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021), adottato per agevolare la libera circolazione all'interno dell'Unione, in un'ottica di coordinamento e reciprocita' e in un contesto di superamento della pandemia".