Green Pass per deputati e senatori, il presidente Fico: “Sarà obbligatorio anche in Parlamento”
Dal 15 ottobre anche i parlamentari dovranno esibire il Green Pass per entrare a Palazzo Madama e a Montecitorio. La decisione del governo di estendere la certificazione verde a deputati e senatori è arrivata la scorsa settimana, insieme al decreto che ha introdotto l'obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori. Anche il Parlamento, quindi, dovrà adeguarsi: "Come è sempre stato, quello che accade fuori accadrà dentro il Parlamento", ha detto a Rai radio 1 il presidente della Camera Roberto Fico equiparando il Parlamento a un luogo di lavoro. "Le regole che varranno fuori varranno per la Camera", ha ribadito Fico. La progressiva estensione del Green Pass e la sua mancata previsione per le attività parlamentari ha suscitato diverse polemiche nelle ultime settimane. Prima dell'ultimo decreto approvato, infatti, la certificazione verde era richiesta solo per accedere a luoghi comuni come la mensa e non all'Aula o alle commissioni.
Green Pass in Parlamento: bisogna adeguare i regolamenti
Affinché il Green Pass diventi obbligatorio per la Camera e per il Senato occorre un passaggio ulteriore. Il governo, infatti, non ha potuto rendere automaticamente obbligatorio il Green Pass per i parlamentari a causa del principio di autodichia degli organi costituzionali che consente loro di autoregolamentarsi. Per questo, il nuovo decreto prevede che gli organi costituzionali (quindi anche la Camera e il Senato) adeguino il proprio ordinamento all'obbligo di Green Pass. Quindi, prima che i parlamentari siano tenuti ad esibire la certificazione verde, il Parlamento dovrà adeguare i propri regolamenti interni. In particolare, sia per la Camera che per il Senato, dovranno esprimersi il Consiglio di presidenza e la Conferenza dei capigruppo.
C'è chi dice "No" al Green Pass in Parlamento
Tra i parlamentari contrari all'estensione del Green Pass a Camera e Senato, c'è il senatore Gianluigi Paragone. "Non esibirò alcun Green pass per entrare in Parlamento", ha detto il fondatore di Italexit, intervenendo a “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. E ha aggiunto che: "Il Parlamento non è un luogo di lavoro. Se entriamo dentro questa logica, allora vuol dire che il Parlamento lo possiamo tranquillamente chiudere". Prima di lui, anche il deputato della Lega Claudio Borghi si è schierato contro la certificazione verde in Parlamento, annunciando un ricorso alla Corte Costituzionale. "Speravo – ha scritto in un tweet – che l'obbligo di Green Pass venisse esteso al Parlamento così mi avrebbe dato la possibilità di chiedere una pronuncia in merito alla Corte Costituzionale a difesa del lavoro di tutti. Adesso che pure la Consulta è ‘intimata' risponderà direttamente".