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Green Pass obbligatorio per studenti, idea bocciata dai sindacati: piace solo ai docenti

Da un sondaggio condotta da Tecnica della Scuola è emerso che l’eventuale Green Pass obbligatorio per studenti, proposto da 200 sindaci italiani, piace solo agli insegnanti.
A cura di Annalisa Cangemi
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La proposta dei sindaci italiani di introdurre un Green Pass obbligatorio per i ragazzi continua a fare discutere. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha sottolineato l'urgenza di allargare il Green Pass anche agli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori.

Ma l'idea è stata accolta favorevolmente solo dagli insegnanti, per i quali è già scattato dallo scorso 15 dicembre l'obbligo vaccinale. Secondo un sondaggio di Tecnica della Scuola, al quale hanno partecipato oltre 2mila lettori, i docenti a favore sono il 57,3%.
La categoria degli insegnanti è anche quella che ha risposto in maggiore numero al sondaggio: ben il 63,9% delle risposte è costituito da docenti, a seguire troviamo i genitori (circa 2 su 10), quindi dirigenti e personale Ata.
E a proposito dei presidi, sono proprio i dirigenti scolastici i più refrattari all'ipotesi della certificazione verde obbligatoria tra gli alunni: 8 su 10 hanno detto ‘no', una percentuale che supera persino quella dei diretti interessati.
Gli studenti che si sono espressi sul lasciapassare sono infatti per la maggior parte contrari: hanno detto no 7 su 10. Un rifiuto che giunge a ridosso dell'avvio della campagna vaccinale allargata agli alunni tra i 5 e gli 11 anni. Infine, hanno detto ‘no' alla richiesta dei primi cittadini anche il 69,6% dei genitori e il 72,3% del personale Ata.
Entrando nel dettaglio le risposte sono arrivate in modo equivalente dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, che hanno fornito il 47,3% di risposte, e dalla scuola secondaria di secondo grado (licei agli istituti tecnici e professionali) che ha fatto registrare un 47,7% di risposte.
Quanto alla provenienza geografica delle adesioni al sondaggio, dal Nord Italia sono giunte la maggior parte delle risposte: ben il 40%.

Rischio dad dopo le feste natalizie

"Con il green pass obbligatorio il diritto allo studio è garantito, perché proponiamo un certificato verde semplice, come viene adottato nel mondo del lavoro: i ragazzi potranno andare a scuola con il vaccino o con tampone periodico", ha detto ieri il presidente di Ali Matteo Ricci.

"Ogni giorno – ha spiegato Ricci – vediamo aumentare il numero delle classi in didattica a distanza e la maggior parte dei focolai sono nelle scuole: se andiamo avanti così a gennaio i ragazzi saranno tutti in didattica a distanza. Un rischio concreto che potrebbe provocare ripercussioni psicologiche e di apprendimento e problemi anche nell'organizzazione delle famiglie". Per questo 200 sindaci, tra cui ci sono anche amministratori della grandi città come Napoli e Bologna, si sono associati alla sua richiesta, che prevede l'ampliamento della platea per il Green Pass subito dopo le vacanze di Natale.

Una misura che viene invece bocciata in modo deciso dai sindacati, che continuano a chiedere l'obbligo vaccinale per tutti: "La Cgil sostiene la necessità dell'obbligo vaccinale, mentre crediamo che rendere obbligatorio il Green Pass agli studenti per l'ingresso in classe introdurrebbe una grave discriminazione. La scuola è un diritto di tutti. Si abbia il coraggio di fare le scelte vere e non si scarichi sulle ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini questa mancanza dello Stato", hanno detto la segretaria confederale nazionale della Cgil Rossana Dettori e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli commentano l'appello partito da Matteo Ricci.

Per i dirigenti sindacali "è sbagliato continuare a procede per singole categorie. Piuttosto – proseguono – molti amministratori degli enti locali, anziché scaricare sulle scuole e sulle famiglie responsabilità che spetterebbero a loro, dovrebbero adempiere o portare a termine obblighi di loro competenza".
"Avevamo detto con chiarezza durante il confronto sul protocollo per la sicurezza – sottolineano ancora Dettori e Sinopoli – che sarebbe stato necessario mantenere il distanziamento e garantire la possibilità di sdoppiare le classi. Era del tutto chiaro che si rischiavano nuove varianti. Il distanziamento nei fatti e' stato eliminato, e gli organici per affrontare l'emergenza tagliati.
Dove sono stati questi amministratori fino ad oggi? Perché non si sono spesi nei confronti del Governo?"

"Gli amministratori – aggiungono – avrebbero dovuto impegnarsi nella ricerca di locali più idonei a garantire il distanziamento, nel potenziamento degli impianti di areazione e purificazione delle aule, e nel rafforzamento dei trasporti pubblici".

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