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Green pass obbligatorio per gli studenti universitari, cosa succede a chi non ce l’ha

Dal primo settembre il green pass sarà obbligatorio anche per gli studenti universitari. La linea del ministero è chiara: si tratta di un percorso di accompagnamento alla vaccinazione contro il Covid, con la valida alternativa del tampone negativo per qualsiasi motivo. A spiegare cosa succederà a chi non avrà il green pass è stata la ministra Messa: “Utilizzeremo la didattica a distanza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Immagine di repertorio
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Green pass o didattica a distanza, sarà questa l'alternativa per gli studenti universitari il prossimo anno. Tra le novità del decreto Covid appena varato dal governo Draghi c'è anche l'obbligo di esibire la certificazione verde per accedere alle università. La misura, anticipata dalla ministra Messa a Fanpage.it, entrerà in vigore il primo settembre. Per ottenere il green pass le alternative – ormai arcinote – sono tre: vaccinazione contro il Covid, guarigione dal virus, tampone negativo effettuato entro 48 ore. La linea che passa dal ministero è chiara: si tratta di un percorso di accompagnamento al vaccino che però lascia in piedi la valida alternativa del tampone, che tra l'altro sarà disponibile al prezzo calmierato di 15 euro.

Ma cosa succede agli studenti che non hanno il green pass? Perché non possono vaccinarsi, o non vogliono, e rifiutano l'alternativa del tampone. La ministra Messa ha risposto a queste perplessità durante la conferenza dopo il G20 Ricerca: "L'università deve fare da apripista – ha spiegato – deve dare importanza all'attività didattica e formativa in presenza e farlo in sicurezza, il mondo della ricerca è quello che ha messo a punto anche i vaccini e se non è l’università poi che ne promuove l’utilizzo e che adotta tutte le misure di sicurezza importanti per far rivivere in presenza il mondo universitario non vedo come si possa fare".

La ministra ha parlato direttamente dei ragazzi, degli studenti che popolano gli atenei italiani: "Abbiamo un milione e 800mila studenti iscritti, tra i 19 e i 25 anni, e proprio a loro è chiesto di dare un esempio alla nostra società, di come la responsabilità dei nostri giovani sia forte e di come possa essere messa in evidenza in positivo". Poi ha spiegato cosa accadrà a chi non avrà il green pass per qualsiasi motivo: "È chiaro che abbiamo anche il vantaggio di poter garantire comunque il diritto allo studio, non scompare la didattica a distanza, così potremo poi mitigare dove non sarà possibile avere il green pass per varie ragioni". Insomma, la strada è decisa, almeno per il prossimo futuro universitario: green pass o dad.

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