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Green pass, mascherine e stato di emergenza: cosa succede dal 1° aprile nel piano del governo

Il governo è al lavoro sulla roadmap delle riaperture: il green pass verrà eliminato gradualmente e lo stato di emergenza non sarà prorogato, ma l’obbligo vaccinale resterà in vigore.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo riflette sull'uscita dalla pandemia di Covid. È il momento di allentare le restrizioni e nelle prossime settimane bisogna chiarire come e con che tempistiche verrà fatto. Draghi ha annunciato una roadmap, qualche giorno fa, in modo da evitare incertezze nella popolazione. Insomma, è ora di ripartire come stanno facendo gli altri Paesi. La tabella di marcia del governo, però, ancora non è nota. Nonostante quello di Draghi fosse già il secondo annuncio di una programmazione pubblica in arrivo, un calendario delle riaperture. Per capire cosa succederà ci si deve affidare ancora una volta a indiscrezioni e ricostruzioni, oltre alle date che sono già fissate e che saranno inevitabilmente spartiacque del prossimo futuro.

Le questioni aperte più importanti sono due: l'abolizione del green pass e la fine dello stato di emergenza. Per quanto riguarda la seconda, il governo ha praticamente deciso di non prorogare la scadenza oltre il 31 marzo. Questo comporterà necessariamente un riassetto dal punto di vista normativo e, al di là dello scioglimento del Comitato tecnico scientifico, il primo problema sarà la chiusura della struttura commissariale del generale Figliuolo. Ovviamente in ottica campagna di vaccinazione contro il Covid. Attenzione anche alle varie ordinanze o al sistema a colori delle Regioni, ma il governo capirà per tempo come muoversi, considerando che manca oltre un mese.

Discorso diverso è il green pass, su cui non ci sono linee condivise. La Lega e parte del Movimento 5 Stelle lo vogliono cancellare, ma la linea del ministro Speranza – e con lui di gran parte del governo – è aspettare ancora, magari arrivando più a ridosso dell'estate. Questo non significa che già nelle prossime settimane non comincerà un'operazione di rimozione delle restrizioni. Probabilmente si partirà dalle attività che si svolgono all'aperto, come gli sport di gruppo esterni o i tavoli fuori dai bar e ristoranti. La tabella di marcia – nel programma del governo – dovrebbe concludersi entro la fine di aprile, in modo che dal primo maggio non ci siano più restrizioni relative al green pass.

Tutte tranne una: la certificazione verde sul lavoro, che invece potrebbe essere prorogata di volta in volta fino al 15 giugno. Non è una data casuale e potrebbe essere il secondo spartiacque dopo la fine dello stato di emergenza il 31 marzo. A metà giugno, infatti, scadrà l'obbligo vaccinale per gli over 50 e per le altre categorie di lavoratori. A quel punto il green pass – super, base, semplice o rafforzato che sia – potrebbe essere eliminato del tutto. C'è poi la partita delle mascherine al chiuso che, al momento, sono prorogate a tempo indeterminato.

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