Green pass, il protocollo delle Regioni: ecco le regole per eventi e concerti negli stadi
Tornare negli stadi, per i concerti e i grandi eventi. La soluzione è sempre la stessa: il green pass. La certificazione verde è già essenziale per ricevere il via libera per diverse attività, dall'ingresso nelle Rsa alla partecipazione ai matrimoni, così come rappresenta la chiave per ricominciare a viaggiare in Europa. Insomma, il green pass è fondamentale per la ripartenza, perché sostanzialmente certifica che chi lo ha non ha il Covid (o almeno non dovrebbe poter infettare gli altri). Perciò le Regioni hanno scritto un nuovo protocollo sui grandi eventi negli stadi, che ha già avuto il via libera del Comitato tecnico scientifico e ora è atteso sulla scrivania del ministro della Salute Speranza per l'ok definitivo.
Concerti e grandi eventi negli stadi e nelle arene, ecco le regole
Nel protocollo già firmato da Regioni e Cts, secondo quanto riportato dal Corriere, "per gli eventi che hanno luogo in arene, stadi, aree utilizzate per grandi eventi, l’accesso deve essere consentito esclusivamente a coloro che siano in possesso di una delle Certificazioni verdi Covid-19". Quindi tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti, guarigione dal Covid o vaccinazione. Deve essere previsto "un servizio di controllo sull’osservanza delle misure di prevenzione per tutta la durata dell’evento e in fase di deflusso con personale appositamente incaricato e formato ed in numero adeguato rispetto al pubblico previsto per l’evento".
Quando e come utilizzare il green pass per accedere ai concerti
Per concerti e grandi eventi negli stadi e nelle arene sarà necessario il green pass, ma non solo: il protocollo prevede tutta una serie di altre misure. L'ingresso massimo di spettatori pari al 25% della capienza totale della struttura, ma anche la divisione in "blocchi funzionali separati tra loro", in modo da "garantire le misure di distanziamento e permettere la gestione delle presenze nei limiti consentiti". Questi blocchi funzionali saranno gestiti indipendentemente l'uno dall'altro, dall'ingresso all'uscita, dai servizi igienici ai guardaroba. Veri e propri compartimenti separati per ridurre la possibilità di incontrare un numero maggiore di persone. Tra le altre regole ferree contenute dal protocollo c'è l'obbligo di utilizzare la mascherina se si tratta di spazi chiusi, ma non all'aperto. Nessuno potrà stare in piedi, i posti saranno sempre prenotati, assegnati e soprattutto seduti. Chiusi i bar, ma c'è la possibilità per gli addetti di vendere cibo e bevande al posto. E infine uscita scaglionata per evitare assembramenti.