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Green pass, governo prepara road map: quando potrebbe diventare obbligatorio per aerei e treni

La cabina di regia dovrebbe riunirsi a Palazzo Chigi per mettere a punto la road map del green pass obbligatorio: si parte il 6 agosto con alcuni luoghi al chiuso ed eventi, ma va poi stabilito se e quando introdurre la certificazione per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza (aerei, navi e treni), per la scuola e per le aziende.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il governo è chiamato a decidere sul green pass obbligatorio e sui nodi principali in vista di settembre: trasporti, scuola e lavoro. Al momento l’ipotesi ritenuta più probabile è quella che il governo decida di non applicare la certificazione verde obbligatoria per insegnanti, studenti e personale della scuola, tranne nel caso in cui si registri una nuova impennata dei contagi. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, continua a seguire il principio della gradualità e intanto ha avviato gli incontri in vista del varo del nuovo decreto, che conterrà le regole per l’utilizzo del green pass, a partire dalle restrizioni per aerei, navi e treni a lunga percorrenza. Al momento non c’è nessuna data certa, ma il green pass potrebbe diventare obbligatorio sui mezzi di trasporti a partire dal 30 agosto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.

Governo valuta road map per green pass

La prima tappa decisiva è la convocazione della cabina di regia, che potrebbe arrivare già oggi, con i rappresentanti dei partiti di maggioranza e i tecnici del Cts. Si traccerà, di fatto, la road map del green pass, partendo dalle nuove date di entrata in vigore dell’obbligo di certificazione. La prima da cerchiare è quella del 6 agosto, quando l’obbligo sarà valido per molti posti al chiuso, come ristoranti e bar, secondo quanto già stabilito dal precedente decreto. La cabina di regia dovrà però guardare oltre e prendere le decisioni riguardanti gli altri settori cruciali: trasporti, imprese e scuole. L’obiettivo è la ripresa delle attività e delle scuole a settembre in piena sicurezza. La decisione finale spetta al Consiglio dei ministri, che potrebbe essere convocato per giovedì.

I nodi da sciogliere: aziende, scuola e trasporti

Il primo capitolo in sospeso è quello delle aziende, con l’ipotesi di green pass sul luogo di lavoro. Draghi ha convocato ieri i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Che non sono contrari al green pass in azienda, ma chiedono garanzie, partendo dal fatto che questo non diventi “uno strumento per licenziare, discriminare e demansionare i lavoratori”. Il secondo nodo cruciale è quello della scuola, ritenuta una priorità da Draghi. Per ora si preferisce rinviare la discussione sull’obbligo vaccinale per personale e studenti, mentre si pensa a iniziative mirate per raggiungere i docenti non vaccinati, soprattutto nei territori dove la copertura vaccinale è minore: Sicilia, Calabria, Liguria, Bolzano. La valutazione finale potrebbe arrivare il 20 agosto, capendo quali saranno a quella data i numeri e quali interventi possano servire.

Altra ipotesi allo studio riguarda il green pass obbligatorio per i lavoratori delle attività in cui l’obbligo è già previsto per i clienti, come alberghi e ristoranti. Va sottolineato che alcune di queste norme, comunque, potrebbero non essere contenute tutte nel prossimo decreto, ma essere spezzettate anche in futuri provvedimenti. Ultimo nodo è quello dei trasporti: la Lega vuole far slittare a settembre il green pass per evitare il rischio di un impatto diretto sul settore vacanziero. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, vuole invece introdurlo al più presto. Si fa largo la data del 30 agosto, secondo il Corriere, per l’arrivo della certificazione su aerei, navi e treni a lunga percorrenza. Per il trasporto pubblico locale la questione si fa più complessa: eventualmente se ne potrebbe parlare nelle settimane successive, magari in coincidenza con l’inizio della scuola. Il problema resta, comunque, quello della mancanza di mezzi e corse sufficienti.

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