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Covid 19

Green pass europeo attivo dal 1 luglio: i tamponi per avere il certificato saranno a pagamento

È stato raggiunto in Ue l’accordo sul green pass europeo, che sarà in vigore dal 1 luglio, e avrà una durata di 12 mesi. Il lasciapassare sarà rilasciato dai singoli governi solo dopo la seconda dose del vaccino. I turisti dovranno pagare i test, antigenici o molecolari, di tasca propria.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stato raggiunto l'accordo sul green pass europeo. Consiglio e Parlamento hanno raggiunto l'intesa sul certificato che dovrebbe facilitare i viaggi e gli spostamenti tra Paesi Ue sarà in vigore dal 1 luglio. I prossimi step saranno il via libera dalla commissione libertà civili, il 26 maggio, e poi il voto dell'assemblea parlamentare entro metà giugno. A quel punto, dopo l'approvazione finale anche da parte del Consiglio, il pass sarà in vigore. Il documento, chiamato "Eu Digital certificate Covid-19", potrà essere cartaceo o digitale, e come per il certificato verde già in vigore in Italia, questo dimostrerà l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid-19, o un test negativo. Basterà esibirlo per poter passare da un Paese all'altro, senza dover fare la quarantena.

Saranno riconosciuti e accettati dagli Stati tutti i vaccini che sono stati approvati dall'Ema, e cioè per il momento Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca. Il riconoscimento di eventuali altri farmaci, come il siero russo Sputnik, sarà valutato dai singoli Stati. Questi avranno sei settimane di tempo per mettere a punto tutti i dettagli tecnici, ma nel frattempo dovranno accettare i pass nazionali emessi dagli altri Stati membri.

Come funziona il green pass

Il documento avrà un QR code, che sarà leggibile in tutti gli Stati membri Ue, che permetterà di accedere a una piattaforma con i dati relativi ai singoli viaggiatori: l'avvenuta vaccinazione oppure la guarigione dopo aver contratto l'infezione, l'esito negativo di un tampone. Il pass funzionerà anche attraverso una app, scaricabile sul proprio smartphone. I dati personali non verranno però registrati in un database centrale, e non saranno a disposizione dei Paesi di destinazione, per rispettare la privacy dei cittadini. Il certificato sarà in vigore per 12 mesi e sarà rilasciato dai singoli governi solo dopo la seconda dose del vaccino.

Il Parlamento durante il negoziato ha spinto per la gratuità dei test necessari ad attestare la negatività. A questo scopo la Commissione Ue ha stanziato altri 100 milioni "per garantire ulteriormente la disponibilità di test a prezzi accessibili". I tamponi quindi, molecolari o antigenici, non saranno gratuiti, come i vaccini. Le risorse stanziate dalla Commissione serviranno in via prioritaria ad acquistare i test per i lavoratori frontalieri, per i lavoratori considerati essenziali, e per coloro che devono viaggiare spesso per motivi di salute o necessità. Ma chi dovrà partire per una semplice vacanza dovrà pagare il test per ottenere il lasciapassare.

Quali sono i Paesi che accettano la certificazione

Il pass dovrà essere riconosciuto da tutti gli Stati membri dell'Ue, che non potranno aggiungere altre restrizioni – per esempio imporre un periodo di quarantena all'ingresso – anche se, viene specificato nell'accordo, potranno essere imposte "ove necessario e in modo proporzionato, sulla base di evidenze, con notifica alla Commissione e ad altri Stati membri", per esempio in caso di focolai o di un innalzamento della curva epidemiologica. In ogni caso ogni Stato dovrà preoccuparsi di comunicare eventuali nuove misure restrittive 48 ore prima dall'entrata in vigore.

Il progetto comunque è quello di estendere il certificato anche a chi proviene da Paesi extra Ue. Ieri il commissario Ue agli Affari Interni Ylva Johansson lo spiegato chiaramente: "Proprio oggi è stata approvata una proposta perché il green digital pass vengaapplicato anche ai Paesi extraeuropei".

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