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Green pass esteso: ecco chi riguarda e come funzionerà

In settimana il governo dovrebbe varare il nuovo decreto riguardante l’estensione dell’obbligo di green pass: la certificazione sarà necessaria per i lavoratori di vari settori, dalla pubblica amministrazione alla ristorazione, dalle palestre al trasporto pubblico. Si ragiona, inoltre, sull’obbligo nelle aziende private e su bus e metro.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il nuovo decreto è atteso in settimana: l’estensione del green pass obbligatorio sembra ormai cosa certa e potrebbe essere in vigore a partire da inizio ottobre. L’obiettivo del governo è quello di estendere l’uso del green pass, convincendo così sempre più persone a vaccinarsi contro il Covid. L’obbligo potrebbe riguardare i dipendenti statali, le persone che lavorano nei luoghi in cui la certificazione è richiesta (come bar e ristoranti) e gli autisti del trasporto pubblico locale, come spiega il Corriere della Sera. In settimana si dovrebbe riunire la cabina di regia convocata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, forse nella giornata di giovedì. Poi si passerà al confronto con le Regioni, prima di un Consiglio dei ministri per varare il decreto: la discussione sembra tutt’altro che semplice, considerando la reticenza della Lega sul green pass, con Matteo Salvini che si è già detto contrario, anche se i ministri leghisti alla fine potrebbero dare ugualmente il via libera. Una volta approvato il decreto dovrebbe essere dato un tempo minimo di 15 giorni per dare possibilità a chi non si è vaccinato di ricevere almeno la prima dose, necessaria per ottenere la certificazione verde.

Estensione obbligo green pass, chi riguarda

L’estensione dell’obbligo di green pass dovrebbe riguardare ristoratori, gestori di palestre e piscine, addetti ai trasporti a lunga percorrenza, ma anche i dipendenti della pubblica amministrazione. Allo stesso tempo si partirà con la road map per la terza dose alle persone fragili, con l’obiettivo di chiudere la partita entro il 31 dicembre: si partirà dai molto fragili, quelli con bassa risposta immunitaria o con alcuni tipi di tumori; poi si passerà agli anziani delle Rsa, agli over 80 e al personale sanitario. Per ora è invece solamente un’ipotesi quella dell’obbligo vaccinale a scuola, per docenti e studenti: non dovrebbe rientrare in questo decreto, ma si tratterebbe di un’opzione da valutare a ottobre, soprattutto in base all’andamento della curva dei contagi.

Il green pass a lavoro: dipendenti pubblici e aziende private

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e quello della Pa, Renato Brunetta, pensano intanto alla certificazione verde per i dipendenti della pubblica amministrazione: il 10% ancora non si è vaccinato. L’obbligo di green pass potrebbe partire dal 27 settembre o dal 4 ottobre. Brunetta, in particolare, insiste chiedendo che la certificazione venga estesa a tutto il mondo del lavoro, anche nel settore privato. Resta la contrarierà del leader della Lega, Matteo Salvini, che apre però all’obbligo per i dipendenti a contatto con il pubblico. Oggi si terrà un incontro tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria e Conapi per trovare un accordo sulle regole del green pass in azienda. Le date potrebbero essere le stesse dei dipendenti pubblici, sempre che l’intesa venga trovata. Spinge in questa direzione anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che chiede il green pass per “evitare di tornare a chiusure e lockdown”.

I settori in cui è già obbligatorio e i trasporti

Più semplice, apparentemente, l’accordo sull’estensione del green pass ai lavoratori dei settori in cui vige già l’obbligo per l’ingresso: bar, ristoranti, piscine, palestre, treni, navi e aerei. Nonostante qualche dubbio della Lega, l’estensione dell’obbligo ai lavoratori sembra quasi certa. Più complessa, invece, la discussione sul green pass per i bus, le metro e i tram. I problemi sono due: da una parte la grande affluenza di gente, che complica molto l’introduzione dell’obbligo, e dall’altra le difficoltà logistiche legate ai controlli, ritenuti proibitivi almeno in alcune situazioni.

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