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Green pass e obbligo vaccinale, cosa cambierà: la decisione del governo

Dopo il monitoraggio settimanale il governo potrebbe valutare un’estensione dell’uso del green pass anche ad altri luoghi, oltre a matrimoni, Rsa e stadi. Una cabina di regia potrebbe essere convocata già domani. Si ragiona anche sui parametri per il cambio colore delle Regioni: potrebbe essere dato più peso alle ospedalizzazioni e meno ai nuovi contagi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo valuterà l'estensione del green pass ad altri luoghi. Non proprio sul modello francese, che prevede l'obbligo del certificato verde anche al ristorante o al bar da agosto, e sui mezzi pubblici, ma potrebbe pensare di allargarne l'uso al cinema o al teatro, nelle palestre, nei convegni, per salire su treni e aerei. Inoltre il pass potrebbe essere rilasciato solo dopo la conclusione del ciclo vaccinale, e non dopo una dose, come avviene adesso. Si tratta di una strategia per scongiurare nuove chiusure, e per convincere gli indecisi a vaccinarsi contro il Covid. In Francia è stato disposto anche l'obbligo di vaccinazione per i sanitari dal prossimo 15 settembre. Nel nostro Paese l'obbligo di vaccinazione per il personale sanitario è stato introdotto dall'1 aprile 2021. La misura varata da Macron ha sortito già i primi effetti, e le vaccinazioni sono aumentate sensibilmente negli ultimi giorni.

Per quanto riguarda l'Italia una decisione potrebbe arrivare già dalla prossima settimana, sulla base del prossimo monitoraggio settimanale e della campagna vaccinale.

A preoccupare è anche l'ultimo bollettino, 2.153 nuovi contagi contro i 1.534 del giorno precedente, e un tasso di positività salito all’1%. Il punto, ragionano le stesse fonti, è che oggi sarebbe inspiegabile una stretta forte sul modello francese, cioè dei paletti che permettono solo a chi è vaccinato di salire sui mezzi pubblici.

Al momento comunque in Italia il green pass è richiesto per partecipare alle cerimonie di matrimonio, per far visita agli anziani delle Rsa, per assistere agli eventi negli stadi, e per le serate in discoteca (questo settore però non è ripartito e le sale da ballo, anche quelle all'aperto, sono ferme). Secondo il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri l'ipotesi di allargare l'uso del green pass ad altri ambiti non è affatto da escludere: "Non propongo il Green pass come condizione per prendere un caffè al bar o andare a mangiare una pizza con gli amici, ma nel caso in cui la situazione epidemiologica peggiori possiamo pensare a questo strumento come alternativa ad eventuali future chiusure". Frena però il sottosegretario Andrea Costa: "Per quanto riguarda l'obbligatorietà del green pass, un conto è se parliamo di discoteche e di stadi, ma parlare di ristoranti e bar mi pare eccessivo, anche perché si introdurrebbe un elemento economico. Pensiamo ad una famiglia che va a mangiare una pizza con due bambini di 10 anni: li costringiamo anche a doversi pagare il tampone. Su questo andrei più cauto".

I ristoratori, dopo mesi di stop del settore, sono pronti a fare le barricate. Anche Matteo Salvini si schiera contro: "Il modello francese non è un modello. Le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi", ha detto, dopo aver incontrato il premier. Il ministro per i Rapporti con le Regioni Maria Stella Gelmini prende tempo, spiegando non bisogna "copiare modelli stranieri. Certamente il governo Draghi e l’Italia saranno in grado di trovare una via italiana". 

Oltre al tema del green pass sul tavolo c'è anche quello della modifica dei parametri per i cambi di colore delle Regioni: con l'aumento dei vaccinati il governo potrebbe decidere di fare pesare di più il numero delle ospedalizzazioni, rispetto al numero dei nuovi casi. "I contagi possono pure innalzarsi, ma ciò che noi dobbiamo monitorare è la presenza e la pressione nei nostri ospedali; questo è il dato vero che ci deve eventualmente preoccupare", ha spiegato Costa. Una cabina di regia con il premier Mario Draghi potrebbe essere convocata già venerdì, giorno del monitoraggio settimanale Iss e delle possibili nuove ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, con i primi passaggi delle Regioni da bianco a giallo. Con i casi di variante Delta in aumento non è escluso che alcuni territori nelle prossime settimane possano passare anche in arancione. Per questo l'uso del green pass garantirebbe continuità alle attività, senza imporre stop alla vita sociale.

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