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Green pass, come funzionano i controlli: chi li può effettuare e quali documenti bisogna mostrare

Per entrare in un locale al chiuso è sufficiente il green pass o bisogna mostrare anche il documento d’identità? E chi può e deve effettuare questi eventuali controlli? Proviamo a capirlo partendo dalle parole della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha spiegato quali sono i compiti degli esercenti e quali quelli delle forze dell’ordine sulla certificazione verde.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dal 6 agosto è stato introdotto l’obbligo di green pass per accedere ad alcuni eventi e luoghi, come per esempio i ristoranti al chiuso. Ciò che finora non era chiaro era l’aspetto riguardante i controlli: i gestori dei locali devono verificare solamente la certificazione verde o devono anche controllare che appartenga alla persona che entra nel ristorante? A chiarire questo punto è stata la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese: i titolari dei locali dovranno far rispettare le misure in vigore, a partire dall’obbligo di green pass, ma “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”, come chiarisce la stessa titolare del Viminale. Di fatto questo vuol dire che ai ristoratori e ai loro dipendenti spetterà solamente il compito di controllare il possesso del green pass, ma non dovranno verificare se quella certificazione appartenga realmente alla persona che la presenta chiedendo anche il documento di identità.

Controlli per green pass, cosa devono fare gli esercenti

Lamorgese rassicura gli esercenti, spiegando che “non devono fare i poliziotti”. A loro spetterà il compito di controllare i green pass, ma non i documenti. D’altronde per gli utenti, per dirla ancora con la ministra dell’Interno, far vedere il green pass nei locali sarà “come andare al cinema e mostrare il biglietto”. Per chiarire il funzionamento dei controlli è comunque attesa una circolare del Viminale, annunciata dalla stessa ministra dell’Interno. Di certo resta il fatto che “nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”.

La notizia viene accolta positivamente dal direttore  generale della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi: controllare i documento “andrebbe oltre i doveri” degli esercenti, a suo parere. Non solo, perché chiede anche che vengano eliminate le sanzioni previste per i gestori nel caso in cui qualcuno presenti un green pass falso. Per Confesercenti non dover controllare i documenti è un “sollievo per i gestori che si erano trovati calati nell’improprio compito di agenti di pubblica sicurezza”. Anche in questo caso si chiede di eliminare le sanzioni per le imprese: al momento sono previste multe da 400 a 1.000 euro per i titolari che non verificano l’accesso dei clienti con regolare green pass.

Green pass, i controlli di polizia

Se i ristoratori non dovranno verificare l’identità di chi mostra il green pass, questo compito potrebbe almeno in parte spettare alla polizia. In realtà, come ha spiegato sempre Lamorgese, le forze di polizia non svolgeranno l’attività di controllo. Fonti del Viminale hanno chiarito che “le forze di polizia sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole sull'utilizzo del green pass. L’attuazione dei controlli rappresenta un passaggio delicato in quanto ha l'obiettivo primario di tutelare la salute pubblica”. Tuttavia, come accennato da Lamorgese e poi confermato dalla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, “ci saranno controlli a campione delle forze dell’ordine”. Si parla, in realtà, di funzioni di polizia amministrativa. Mentre le forze di polizia non si possono “distogliere dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza”, come aveva spiegato Lamorgese. I controlli a campione, comunque, ci saranno, anche se le modalità e l’esecuzione sembrano ancora non essere state definite.

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