Green pass obbligatorio dal 15 ottobre al lavoro, le regole sui controlli nella Faq del Dpcm
Il green pass è obbligatorio sul posto di lavoro dal 15 di ottobre, sia per il pubblico che per il privato. Il nuovo Dpcm firmato dal presidente Draghi disciplina l'utilizzo della certificazione verde per accedere al posto di lavoro. Il governo ha aggiornato le faq, sia per i privati che per la pubblica amministrazione. Le domande sono tante e le questioni diverse: come avvengono i controlli e chi è incaricato di svolgerli, cosa succede a chi è in smart working e a chi chiede di lavorare da casa, i rischi e le possibili sanzioni per chi non ha il green pass, ma anche cosa si può fare dal 15 ottobre in poi senza certificazione verde. Vediamo insieme le risposte alle domande più frequenti.
Chi non ha il green pass può lavorare?
Dal 15 ottobre senza green pass non si può accedere al posto di lavoro. Se ci si presenta senza certificazione verde viene negato l'ingresso, con sospensione dello stipendio e assenza ingiustificata fino a che non si torna con un green pass valido. Le condizioni valgono per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati. Ma anche autonomi e lavoratori domestici. Chiunque svolga una mansione lavorativa deve essere provvisto di green pass.
Le regole sui controlli del green pass al lavoro
Il green pass sul lavoro può essere controllato solo dal datore o da un delegato che va incaricato per iscritto. Le aziende possono affidarsi anche a servizi di vigilanza esterni, l'importante è che sia indicato. Per quanto riguarda gli autonomi, invece, il datore di lavoro è considerato il committente o il titolare di un'eventuale cooperativa.
Come verrà controllato il green pass nelle aziende private e pubbliche?
Ogni amministrazione o azienda può organizzare i controlli in autonomia, ma comunque rispettando la privacy e le linee guida del Dpcm firmato da Draghi. Nel lavoro privato il green pass viene controllato da un datore o dal delegato, e può essere effettuato sia all'accesso che a campione. Discorso praticamente identico per la pubblica amministrazione: controlli giornalieri, o all'accesso o a campione. Nel caso in cui i controlli vengano effettuati a campione è necessario verificare il possesso del green pass almeno al 20% del persone presente e rispettando un criterio di rotazione che permetta – nel tempo – di controllare tutti.
Chi lavora da casa deve avere il green pass?
Il green pass viene richiesto sul lavoro al momento dell'accesso sul posto, quindi per lavorare da casa non è necessario. Ma attenzione: non è possibile, però, chiedere di lavorare a distanza perché non si è vaccinati o perché non si ha il green pass. In pratica chi lavorava o lavora in smart working può ovviamente continuare a farlo senza dover mostrare a distanza il green pass, che però verrà richiesto se e quando ci si reca sul posto. In ogni caso, però, è vietato chiedere di lavorare da casa come conseguenza del non avere il green pass.
Cosa rischia chi non ha il green pass?
Chi si presenta sul posto di lavoro senza green pass non può accedervi. La mancanza viene considerata un'assenza ingiustificata e perciò viene sospeso lo stipendio fino a quando non si è in possesso del green pass. Nel caso, invece, in cui i controlli siano a campione, il lavoratore sorpreso senza green pass rischia una multa tra i 600 e i 1.500 euro. In ogni caso nessun lavoratore rischia di perdere il posto di lavoro, com'è stato garantito dal governo.
Come si chiama l'app per controllare il green pass?
L'app che si può utilizzare per verificare il green pass è sempre VerificaC19, introdotta dal governo già qualche mese fa per alcuni esercizi pubblici. Ma oltre all'applicazione, a disposizione dei datori di lavoro pubblici e privati ci saranno nuove e specifiche funzionalità per costruire un sistema di verifica automatica e quotidiana. Si potrà integrare il lettore di qr code nel sistema di controllo dell'accesso fisico in ufficio o in fabbrica – banalmente i tornelli – o anche nel termoscanner per il controllo della temperatura. Gli enti pubblici possono aderire alla piattaforma NoiPA, che interagisce direttamente con la piattaforma nazionale dei green pass; stesso discorso per i privati o pubblici con più di 50 dipendenti, che possono sfruttare l'interazione tra la piattaforma nazionale e il portale dell'Inps.
Cosa si può fare senza green pass dal 15 ottobre?
Dal 15 ottobre il green pass è obbligatorio anche sul posto di lavoro, sia pubblico che privato. Ma la certificazione verde resta necessaria anche per la lunga lista di attività che – da agosto in poi – sono state considerate a rischio e perciò è stato inserito l'obbligo di green pass. Tra queste ci sono i trasporti a lunga percorrenza, cinema, teatri, ristoranti, stadi, ma anche le università e la scuola (per il personale e non per gli alunni). Ci sono ancora, però, attività che si possono svolgere e posti dove si può andare senza green pass: salire sui mezzi pubblici; consumare al bancone del bar; entrare in supermercati, farmacie, negozi, centri commerciali, alberghi e piscine all'aperto; si può fare anche sport all'aperto; non è richiesto agli studenti nelle scuole.
Come si scarica il green pass e quando arriva?
Per ottenere il green pass le strade sono sempre tre: vaccinarsi contro il Covid, guarire dal virus dopo essersi contagiati, effettuare un tampone con risultato negativo. Nel caso della vaccinazione il green pass è valido a 15 giorni dalla prima dose. Per scaricare il green pass ci sono diversi modi: attraverso il sito ufficiale, con le app Immuni o Io, oppure in farmacia con la tessera sanitaria e la carta d'identità.