Green Pass a lavoro, stop a ferie e contributi per le assenze ingiustificate: cosa dice il Dpcm
Mancano ormai 48 ore all'entrata in vigore delle nuove regole sul Green Pass a lavoro. Ieri Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulle modalità di verifica della Certificazione Covid, obbligatoria sul posto di lavoro dal 15 ottobre, e nel testo ci sono anche una serie di chiarimenti sulle conseguenze per chi continuerà ad essere sprovvisto di Green Pass. Per quanto riguarda ferie e contributi nelle giornate di assenza ingiustificata, dovuta appunto alla mancanza di Certificazione, si legge che "al lavoratore non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, incluse tutte le componenti della retribuzione, anche di natura previdenziale, previste per la giornata lavorativa non prestata". E inoltre, "i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio".
Ricapitoliamo. Chi da venerdì non sarà ammesso a lavoro, in quanto sprovvisto di Green Pass, sarà da ritenere assente ingiustificato. Almeno fino al momento in cui provvederà a presentare la Certificazione. Nelle giornate di assenza non riceverà lo stipendio, e queste non saranno conteggiate per il calcolo dei contributi. Non varranno, inoltre, nemmeno per la maturazione delle ferie o per gli scatti di anzianità. Insomma, chi starà a casa da lavoro in quanto sprovvisto di Green Pass non andrà solo incontro a delle conseguenze per quanto riguarda lo stipendio. È bene sottolineare che però, nonostante tutte queste misure, in nessun caso potrà scattare il licenziamento per mancanza di Green Pass.
Ad ogni modo, non è solo il lavoratore sprovvisto di Green Pass ad andare incontro a conseguenze. Nel Dpcm sono previste anche delle sanzioni per chi è responsabile dei controlli, le imprese, ma non verifica. Nelle Faq di Palazzo Chigi, infatti, si chiarisce che il datore di lavoro che non si accerta del rispetto delle nuove norme sul Green Pass rischia una sanzione amministrativa può andare dai 400 ai mille euro.