Grasso risponde al Pd: “Mi opporrò al decreto ingiuntivo, scaricano colpe pessima gestione”
Oggi il tesoriere del Partito Democratico, Francesco Bonifazi, ha annunciato che “il tribunale di Roma ha emesso il decreto ingiuntivo contro il presidente Grasso”. Bonifazi ha spiegato che Grasso “deve 80mila euro al Pd”. E la risposta dell’ex presidente del Senato ed ex esponente del Pd, ora in Liberi e Uguali, è arrivata quasi subito attraverso una nota. Grasso afferma che quando “arriverà il decreto” farà opposizione e accusa Bonifazi affermando che “ha bisogno di scaricare su altri le colpe della sua pessima gestione”.
Grasso spiega di non avere “ancora ricevuto alcuna notifica di decreto ingiuntivo, quindi non so su quali base possa essere stata emessa. Di certo c’è che nessuno mi ha mai chiesto una determinata cifra mensile nel corso di tutta la scorsa legislatura, e da presidente del Senato, come so essere norma, non ho ritenuto di finanziare alcuna attività politica, oltre ad aver rinunciato, tra le altre, alla parte di indennità che viene solitamente utilizzata per finanziare i partiti”.
L’ex presidente del Senato precisa anche di aver “chiesto via mail più di un mese fa un incontro con Bonifazi e i rispettivi legali: ho rinnovato la richiesta direttamente a lui due giorni fa per dimostrare, carte alla mano, le mie ragioni ed evitare il contenzioso”. Grasso conclude: “Evidentemente il tesoriere del Pd – che ha svuotato le casse con la scriteriata campagna referendaria e con le mega consulenze ai consiglieri americani, scelte di cui a farne le spese sono stati i dipendenti – ha bisogno di scaricare su altri le colpe della sua pessima gestione, e provare a trasformarle in un mezzo strumentale e propagandistico. Quando arriverà il decreto può star certo che farò opposizione”.
La controrisposta di Bonifazi
Il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, replica nuovamente a Grasso: "La gestione del Pd è stata virtuosa, in questi anni. I problemi amministrativi derivano dall’abolizione del finanziamento pubblico, non dalle campagne elettorali. Peraltro ricordo all’ex presidente che il Pd raccoglie con il 2×1000 una quota pari al 50% delle intere opzioni. Apprezzabile il tentativo di Grasso di sviare sui guru americani, ma sono le leggi italiane a dire che lui deve pagare. Non avrei mai immaginato di dover chiedere un decreto ingiuntivo per un ex magistrato di chiara fama, che dovrebbe conoscere il significato della parola legalità. Ma se Grasso insiste andremo avanti perché dove non arriva il buon senso, arrivano i decreti ingiuntivi".