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Grasso come Berlusconi: “A Lampedusa il premio Nobel per la Pace”

In una intervista a L’Avvenire, il Presidente del Senato parla dei cittadini di Lampedusa: “Da anni, silenziosamente, ci stanno indicando la strada dell’accoglienza, dell’integrazione e della solidarietà”.
A cura di Redazione
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Qualcuno probabilmente ricorderà la famosa e contestatissima visita di Silvio Berlusconi (allora a capo del Governo) a Lampedusa. In quell'occasione (era il 30 marzo 2011) il Cavaliere si esibì in uno dei suoi memorabili discorsi a braccio, garantendo la fine dell'emergenza sbarchi sull'isola ed una serie di misure per rilanciarla non solo come meta del turismo internazionale. Accanto a campi da golf, zone a burocrazia zero, zona franca, piano verde e rilancio del porto, Berlusconi promise che presto sarebbe diventato "lampedusano" (parlò di un acquisto a Cala Francese) e soprattutto spiegò di avere intenzione di chiedere che Lampedusa fosse candidata al premio Nobel per la Pace.

Un annuncio che fece molto discutere e che generò una marea di polemiche. Ma evidentemente una suggestione riuscitissima, tant'è che proprio oggi il Presidente del Senato Pietro Grasso torna a parlarne durante un'intervista a L'Avvenire. Grasso infatti constata come "da anni, silenziosamente, i cittadini lampedusani ci stanno indicando la strada dell'accoglienza, dell'integrazione e della solidarietà" e che dunque meriterebbero davvero il premio Nobel per la Pace. Secondo il Presidente del Senato, che ha accennato anche alla ripresa degli sbarchi (per ora la situazione sembra sotto controllo), Lampedusa resta "una vera e propria porta di civiltà ed accoglienza per le migliaia di uomini, donne e bambini che arrivano da mare".

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