Governo, Salvini attacca: “Squallidi e ipocriti. Renzi ha fregato Conte, Zingaretti e Di Maio”

Sulla scissione del Pd e l’addio di Matteo Renzi ai dem non poteva mancare il commento di Matteo Salvini. Il leader della Lega attacca l’ex presidente del Consiglio e parla della situazione dell’esecutivo dopo la decisione dell'ex presidente del Consiglio: “Ditemi se è normale uno che ha votato la fiducia a un governo abusivo e il giorno dopo il giuramento dei sottosegretari fa la scissione. Renzi è riuscito a fregare Conte, Zingaretti e Di Maio. Pensavano di star tranquilli sulle loro poltrone e già volano gli schiaffoni. Siete vergognosi, squallidi e ipocriti. Fate fare all'Italia una figura meschina nel mondo”.
Il segretario della Lega, in diretta Facebook, continua a ribadire gli stessi concetti già espressi negli ultimi giorni, tornando a sottolineare che il Paese sarebbe dovuto tornare al voto dopo la crisi di governo agostana: “In Italia si nega il diritto di voto al popolo. Mi domando se Mattarella non avrebbe fatto meglio a sciogliere le Camere e ridare la parola al popolo. Non mi pare che il popolo sia rispettato con questo governo, maggioranza in Parlamento con qualche voto rubacchiato ma è minoranza nel Paese. Il futuro è nostro, non è dei traditori, dei voltagabbana dei mangiapane a tradimento, dei calciatori che cambiano squadra a metà campionato. Noi ci teniamo il sogno di un Paese bello, laborioso, ricco e sicuro”.
Salvini accetta la sfida di un duello televisivo lanciata da Matteo Renzi durante la registrazione della puntata di Porta a Porta, rispondendo a un messaggio di Bruno Vespa dicendo di essere pronto al dibattito a due. Poi torna all’attacco del governo: “Il nuovo governo degli abusivi pensa di togliere la flat tax che è già programmata per partite Iva, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e liberi professionisti, che doveva decorrere dal primo gennaio 2020 per i tetti fino a 100mila euro di fatturato. Era una norma di buonsenso, di semplificazione fiscale, fortemente voluta dalla Lega. Vergogna, vergogna, vergogna”.