Governo potrebbe ridurre i tempi tra prima e seconda dose del vaccino a causa della variante Delta
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervistato da ‘il Foglio' ha ammesso che sul vaccino di AstraZeneca ci sono stati errori comunicativi da parte del governo: "Su AstraZeneca ci sono state delle incertezze che hanno provocato errori di comunicazione e hanno comportato un rallentamento della campagna vaccinale. Ma il termine dell'obiettivo dell'immunità di comunità resta fissato per settembre. Mentre sui tempi di somministrazione delle seconde dosi e sul green pass potrebbero arrivare novità a fronte della presenza della variante delta".
Anche secondo il commissario all'emergenza Figliuolo il governo avrebbe potuto comunicare meglio, sia sull'utilizzo del siero di Oxford sia sulla vaccinazione eterologa. Anche se, ha spiegato domenica, "su AstraZeneca ci sono state oltre 10 indicazioni diverse nel tempo ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambia nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza sia nel mondo, si in Europa, sia in Italia".
Perché c'è un calo di dosi di vaccini nelle Regioni
Il sottosegretario Costa conferma che c'è una carenza di dosi di vaccini: "Le Regioni, quando nelle settimane scorse hanno elaborato la piattaforma delle prenotazioni per luglio, avevano tenuto conto della piena disponibilità di quattro vaccini. Eravamo pronti a un'ulteriore accelerazione passando da 500 a 700 mila somministrazioni al giorno. Le nuove indicazioni su AstraZeneca e Johnson e Johnson hanno reso complicato questo obiettivo. A ogni modo, avremo forniture adeguate per mantenere la media delle 500mila dosi al giorno".
"Contavamo di arrivare all'immunità di comunità intorno ai primi di settembre – ha detto – L'indicazione di AstraZeneca ai soli over 60 ci porterà a spostare il traguardo a fine settembre, slitterà di circa 20 giorni".
Green pass solo dopo la seconda dose
Con l'aumento di casi della variante Delta nell'ultimo mese, non si escludono alcune novità nella campagna vaccinale, a cominciare dai tempi delle seconde dosi: "Si potrebbero accorciare i tempi previsti per la somministrazione delle seconde dosi dei vaccini. Questa è una riflessione di buon senso che andrà fatta se verrà dimostrata la minore efficacia di una singola dose contro lanuova variante. Siamo di fronte a un virus dinamico che cambia di continuo gli scenari e anche i provvedimenti devono essere altrettanto dinamici. Il Comitato tecnico scientifico sta facendo le sue valutazioni".
Mentre il green pass "potrebbe essere riconosciuto solo dopo la somministrazione della seconda dose", come già anticipato nei giorni scorsi, in modo tale da garantire un'adeguata protezione contro le varianti.
Rischio aumento casi con i tifosi degli Europei di calcio
Sempre in tema di green pass e spostamenti, Costa ha inviato poi un messaggio ai tifosi inglesi attesi a Roma per la partita degli Europei di calcio: "Restate a guardare la partita in Inghilterra, perché chiunque partirà dovrà sottoporsi a 5 giorni di quarantena. Su questo dobbiamo essere assolutamente rigidi facendo rispettare l'ordinanza".
2,4 mln di over 60 non sono ancora vaccinati
Il sottosegretario non è invece al momento preoccupato per quei 2,4 milioni di over 60 che ancora non sono ancora immunizzati: "Anche i più scettici dovranno rendersi conto che l'unica via di uscita da questa pandemia sono i vaccini. È chiaro che, qualora dovesse emergere un dato di fronte al quale le rassicurazioni non ottenessero i risultati sperati, la politica dovrà fare altri tipi di valutazioni. Ci auguriamo non ce ne sia bisogno".
Costa frena su liberalizzazione brevetti
Sul tema della liberalizzazione dei brevetti ha detto: "Domani andrò a discutere di questo a un incontro organizzato da Boehringer Ingelheim con Formiche. Guai a creare una contrapposizione tra pubblico e privato. Liberalizzare i brevetti non serve a nulla se non ci sono poi le tecnologie e il know-how per realizzarli. Non si deve ideologizzare il tema".