Governo, Napolitano pensa di anticipare tempi: No incarico a Bersani e Monti Ministro
Con un Parlamento frammentato e il rischio ingovernabilità, ogni giorno è guadagnato verso la stabilità politico-costituzionale del Paese, così da avviare in maniera più serena la nuova fase politica e soprattutto – assieme ai partiti – trovare le quadrature per il governo di cui ha bisogno l'Italia. Lo sa bene Giorgio Napolitano che in questi giorni in Germania ha appurato le inquietudini della Cancelleria, oltre che ad aver visto quanto accado sui mercati. Il 20 marzo dovrebbe esserci il Gran Consulto delle parti politiche al Quirinale, consapevoli che difficilmente si raggiungerà un'intesa. Quindi, perché non anticipare l'insediamento delle Camere, previsto con il decreto di indizione dei comizi elettorali per il 15 marzo, in modo da accelerare la formazione del nuovo esecutivo? Il capo dello stato ci sta pensando nell’interesse del paese. L'importante è valutare tutte le possibili soluzioni per non evitare di lasciare al suo successore una nazione nella quale già a giugno si parli di nuove elezioni. Tre giorni che permetterebbero in realtà di guadagnare quasi una settimana per le consultazioni.
"Incarico esplorativo" – In realtà, però, le cose non sono semplici come spiega Repubblica. Sembra che Napolitano non sia molto convinto di dare l'incarico a Bersani, anche e sopratutto alla luce degli anatemi di Grillo contro il Pd ("Sono come il c…" ha detto ieri il leader del Movimento 5 Stelle). Così che nelle ultime ore stia prendendo in esame l’opzione di un "incarico esplorativo". E provare a coinvolgere anche il centrodestra. Persino Bruno Tabacci, alleato convinto del segretario del Pd, si mostra molto pragmatico e ammette: “Non sono sicuro che ci siano i tempi per un incarico a Bersani subito. Non credo che il capo dello stato possa dare un incarico a Bersani senza una maggioranza”. Ad ogni modo, il punto fondamentale per il Presidente della Repubblica è "dare garanzie interne e internazionali". Ecco perché "come dimostrato dagli attestati di stima arrivati dall'America e dall'Europa" prosegue Repubblica "in un modo o nell'altro Mario Monti dovrebbe far parte del nuovo governo. Se non come premier, come ministro. Al momento, vista la paralisi politica e la possibilità che Monti resti in carica, le segreterie dei ministri hanno avuto il contrordine: basta fare gli scatoloni, c'è la possibilità di restare fino a ottobre."