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Le dimissioni di Berlusconi

Governo Monti, prime indiscrezioni sulla lista dei ministri

Un senato accademico come consiglio dei Ministri. Ecco i nomi scelti da Mario Monti e il presidente Giorgio Napolitano per guidare l’Italia fuori dalla crisi economica. Poche nomine politiche, tecnici professori e professionisti per evitare trappoloni partitici.
A cura di Alessio Viscardi
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La liste dei ministri del governo Mario Monti
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Sembra più che certa la squadra di ministri per il nuovo governo tecnico guidato da Mario Monti, le indiscrezioni sono pubblicate dall'agenzia Agi. Nessuna riconferma degli uomini scelti da Silvio Berlusconi, la maggior parte professori e professionisti esterni al mondo della politica. Il primo nome che comincia a girare con insistenza è quello di Guido Tabellini, cattedra economica all'università Bocconi successore di Giulio Tremonti alla guida del dicastero delle Finanze.

Per il ministero dello Sviluppo economico, retto ora da Paolo Romani, si fa insistente l'ipotesi di Carlo Secchi. Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica, dovrebbe prendere le redini di Mariastella Gelmini al ministero dell'Istruzione pubblica.

Lanfranco Senn sarà il nuovo ministro delle Infrstrutture, mentre alla Giustizia andrà Cesare Mirabelli. Nome politico quello di Giuliano Amato, ripescato dall'agone parlamentare per il ministero degli Esteri. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio non sarà Gianni Letta, come voluto da Berlusconi, bensì Enzo Moavero.

La scelta di una squadra di tecnici sarebbe stata concordata da Mario Monti con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Durante un pranzo di lavoro con Silvio Berlusconi, Monti avrebbe esposto anche la lista di nomine ricevendo l'appoggio del dimissionario primo ministro a condizione dell'inserimento di Gianni Letta nella squadra. Su questa opzione, è dura la resistenza del Partito Democratico che pretende ministri tecnici fuori dalle logiche politiche.

L'empasse potrebbe risolversi grazie all'entrata di Enrico Letta nella Governo e un accordo sul programma di governo che dovrebbe escludere l'ipotesi di una tassa patrimoniale. Mario Monti cerca la convergenza sul programma politico, composto di alcuni punti chiave: liberalizzazione, dismissioni del patrimonio pubblico, reintroduzione dell'Ici sulla prima casa.

La Lega Nord nega il proprio supporto e la fiducia all'Esecutivo Monti, ma come l'Idv potrebbe votare a favore di singoli provvedimenti in sede parlamentare. Sulla tassa patrimoniale, il concordato tra le forze politiche potrebbe portare a una legge che incida soltanto su alcune fasce di reddito. Con tali rassicurazioni, Silvio Berlusconi ritira l'ipotesi di un governo guidato da Lamberto Dini oppure da Angelino Alfano e si dice pronto a sostenere Mario Monti, il cui giuramento come presidente del Consiglio dovrebbe avvenire tra domenica e lunedì.

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