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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Governo Meloni non ripristina fondi a UNRWA sospesi dal 7 ottobre: “Indagine interna ancora in corso”

L’agenzia dell’Onu Unrwa, che dà supporto ai rifugiati palestinesi anche nella Striscia di Gaza, continuerà a non ricevere fondi italiani. Il governo Meloni li ha sospesi dopo l’attacco del 7 ottobre, e ora intende aspettare l’indagine interna dell’Onu sui presunti legami con Hamas. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Cirielli.
A cura di Luca Pons
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L'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, Unrwa, negli ultimi settant'anni ha svolto un "ruolo positivo", ma dopo la guerra "andrà rivalutato con tutti i membri Onu il modo migliore per intervenire a Gaza", perché "una cosa è l'Unrwa di Gaza, una cosa è l'Unrwa di altri posti". L'Italia ha sospeso i finanziamenti a Unrwa dal 7 ottobre, e non intende ripristinarli fino a quando non ci sarà un rapporto dettagliato sulle accuse di Israele. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, spiegando la posizione del governo Meloni alla Camera sul blocco dei fondi all'agenzia umanitaria, già annunciata pochi giorni fa direttamente dalla presidente del Consiglio.

Il viceministro rispondeva a un'interpellanza firmata da venti parlamentari di Pd, M5s e Verdi-Sinistra, tra cui i quattordici che hanno partecipato alla missione umanitaria a Rafah. Nella situazione attuale, ha detto la deputata Sara Ferrari (Pd), "il sistema sanitario a Gaza è totalmente saltato. Il 16% dei bambini soffre di grave malnutrizione. Di fatto, chi non muore sotto le bombe lo farà per motivi di salute, dato che anche i medicinali faticano ad entrare a Gaza". In questo contesto, Unrwa è " la spina dorsale di tutti gli interventi umanitari nell'area".

Il motivo per cui attualmente l'Italia ha deciso di non ripristinare i fondi, ha ricordato Ferrari, è che su "Israele ha accusato dodici degli operatori di Unrwa (su 17mila circa presenti a Gaza) di essere complici di Hamas. Queste accuse hanno portato all'immediata sospensione degli aiuti dalla maggior parte del Paesi, ma ancora oggi quelle accuse non sono state provate. Nei giorni scorsi l'Europa ha ripristinato quel finanziamento".

Il governo Meloni, in realtà, aveva già sospeso i fondi a partire dal 7 ottobre. Lo ha confermato lo stesso Cirielli: "Dopo l'attacco di Hamas l'Italia ha deciso di non deliberare nuovi contributi a favore di Unrwa, in attesa di valutare l'utilizzo più efficace dei fondi nelle circostanze che si sono determinate. Abbiamo deciso di confermare questa sospensione di fronte alla gravità delle accuse di Israele". Il viceministro ha ricordato che sono fondi volontari, quindi "non c'è alcun obbligo internazionale" di ripristinarli. Peraltro, ha detto, anche l'Onu finanzia Unrwa, e a sua volta l'Italia finanzia l'Onu, quindi "indirettamente l'Italia continua a sostenerla".

Per quanto riguarda le accuse mosse da Israele, "l'indagine interna delle Nazioni unite è ancora in corso, il rapporto definitivo è atteso. In attesa di conoscerlo, e verificare la grave commistione di Unrwa con Hamas, il governo continuerà a sostenere la popolazione di Gaza attraverso altri canali. L'importante non è chi porta aiuti a Gaza, ma che arrivino".

Il viceministro ha poi parlato dell'esistenza stessa dell'Unrwa a Gaza: "Esiste un'altra agenzia dell'Onu dedicata in generale ai rifugiati, e nel 1948 si è fatta la scelta di separare l'Unrwa. Una scelta che allo stato attuale l'Italia non intende contestare. È evidente che dopo la guerra andrà rivalutato con tutti i membri Onu il modo migliore per intervenire a Gaza". L'Unrwa "rappresenta un unicum che ha svolto un ruolo positivo. Tuttavia, quello che è accaduto a Gaza ha messo in luce un altro spaccato. Una cosa è l'Unrwa di Gaza, una cosa è l'Unrwa di altri posti".

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