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Governo Meloni nega responsabilità su caso Paragon, ma ammette: “7 italiani spiati, disponibili a chiarire al Copasir”

Il governo nega le responsabilità sul caso dello spyware Paragon e del presunto spionaggio ai danni di oltre novanta giornalisti e attiviti, tra cui il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. Ma ammette: “Sette italiani spiati, disponibili a chiarire al Copasir”.
A cura di Giulia Casula
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Il governo nega le responsabilità sul caso dello spyware Paragon e del presunto spionaggio ai danni di oltre novanta giornalisti e attiviti, tra cui il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato.

In una nota diffusa poco fa da Palazzo Chigi, si legge che "in merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell'informazione, la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), compresi i giornalisti". Il governo dunque, non avrebbe nulla a che fare con la vicenda dopo le indiscrezioni che nelle scorse ore avevano parlato dell'Italia tra i possibili clienti dell'azienda israeliana produttrice di sofwtare hacking.

Inoltre, gli italiani vittima dell'attacco informatico sarebbero almeno sette. "Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità, è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. ACN ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette", si legge ancora. Per il momento però, "non è stata comunicata ad ACN l'identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy". Tra di loro, come avevamo raccontato nelle scorse ore, ci sono il direttore di questa testata e il capomissione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini.

"Dalla medesima interlocuzione si ricava che le utenze fino ad ora coinvolte appartengono a numeri con prefissi telefonici riconducibili, oltre all’Italia, ai seguenti Paesi: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia", aggiungono da Palazzo Chigi che ha altresì comunicato la sua disponibilità a riferire al Copasir.  "WhatsApp Ireland Limited è la società di Meta che opera nel mercato europeo, il che spiega perché le informazioni emerse riguardino esclusivamente Paesi dell’Unione Europea. Per ogni altra questione di competenza dell’intelligence relativa all’uso degli strumenti in questione, la Presidenza del Consiglio conferma la sua disponibilità a riferire all’organismo parlamentare preposto al controllo dell’attività dei servizi (Copasir)", conclude la nota.

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