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Governo Meloni, dopo la scelta dei capigruppo inizieranno le consultazioni: tutte le tappe

Oggi i partiti eleggeranno i capigruppo alla Camera e al Senato. Domani il voto dei vicepresidenti. Sono gli ultimi passaggi prima dell’avvio delle consultazioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo Meloni è sempre più vicino. Si parla già di un possibile giuramento lunedì 24 ottobre. Ma procediamo con ordine. Risolta la questione dell'elezione dei presidenti delle due Camere, e superati, almeno per il momento, le discussioni e le polemiche tra gli alleati sulla scelta dei ministri – alla fine Licia Ronzulli, pomo della discordia nella coalizione, è stata indicata dal Cavaliere come capogruppo a Palazzo Madama – oggi sono in programma gli ultimi passaggi prima dell'avvio delle consultazioni con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Alla Camera e al Senato oggi pomeriggio sono convocate le assemblee per l'elezione dei capigruppo. Secondo il calendario dei lavori successivamente la prima conferenza dei capigruppo della nuova legislatura.

Le consultazioni potrebbero partire giovedì 20 ottobre, e saranno probabilmente annunciate dalla consueta nota del Quirinale, letta dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti. La data di inizio non è ancora ufficiale, ma quel che è certo è che Mattarella, visto il risultato elettorale schiacciante, affiderà a stretto giro a Giorgia Meloni il compito di formare il nuovo esecutivo, probabilmente già il 21 sera o al più tardi il 22.

Come si svolgono le consultazioni

Per le consultazioni sono normalmente attesi al Colle gli ex presidenti della Repubblica – visti i problemi di salute che lo hanno già costretto ad assentarsi in occasione della votazione per il presidente di Palazzo Madama il presidente emerito Giorgio Napolitano dovrebbe partecipare con una telefonata – i due neo presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i capigruppo accompagnati dai leader.

Meloni, come è prassi, una volta ricevuto l'incarico dal Presidente della Repubblica, potrebbe accettarlo con riserva per condurre le sue consultazioni con i partiti disposti a sostenere il suo esecutivo. In questa fase la premier in pectore dovrebbe ultimare il programma e la lista dei ministri. È successo quattro volte nella storia della Repubblica che il premier abbia accettato senza riserva: l'ultima volta è successo nel 2008, quando Silvio Berlusconi fu incaricato dall'allora presidente Giorgio Napolitano. Visto il risultato netto delle elezioni le consultazioni svolte da Meloni potrebbero essere ultimate in poche ore.

A quel punto Meloni dovrebbe tornare al Quirinale per sciogliere la riserva, ed essere quindi nominata presidente del Consiglio. Subito dopo il colloquio con il Capo dello Stato Meloni leggerà quindi la sua squadra dei ministri.

Chi sono i nuovi capigruppo alla Camera e al Senato

Oggi pomeriggio le forze politiche sceglieranno i presidenti dei gruppi parlamentari. I principali partiti hanno già indicato le figure che ricopriranno questo ruolo: la Lega riconferma Molinari alla Camera e Romeo al Senato; anche Fratelli d'Italia manterrà gli attuali capigruppo, cioè Lollobrigida alla Camera e Ciriani al Senato; il presidente Silvio Berlusconi ha scelto invece Alessandro Cattaneo (il cui nome era già comparso nella rosa dei ministri) e Licia Ronzulli, che è stata esclusa dopo un lungo braccio di ferro dalla squadra del nuovo esecutivo. Per quanto riguarda invece il Terzo Polo, già nei giorni scorsi è stato annunciato che verranno eletti Richetti (Azione) al Senato e Paita (Iv) alla Camera.

Anche in casa Cinque Stelle è probabile una conferma del capogruppo uscente alla Camera, cioè Francesco Silvestri, mentre Barbara Floridia potrebbe essere eletta presidente dei senatori. La capogruppo al Senato uscente, Mariolina Castellone, potrebbe essere indicata invece come vicepresidente dell'Aula a Palazzo Madama. Il segretario del Partito Democratico ha annunciato che rimarranno le figure attuali, Debora Serracchiani alla guida del gruppo alla Camera e Simona Malpezzi al Senato. Anche per le vicepresidenze i dem, riuniti proprio in queste ore, hanno scelto delle figure femminili, per cercare di controbilanciare il basso numero di donne elette: Anna Rossomando è stata indicata come vicepresidente del Senato. Anna Ascani potrebbe essere il nome per la Camera. Tramonta quindi l'ipotesi Alessandro Zan, inizialmente indicato per poter fare da contraltare alle posizioni estremiste del neo presidente leghista di Montecitorio, Lorenzo Fontana.

Domani l'elezione dei vicepresidenti a Montecitorio e Palazzo Madama

Domani le Aule del Senato e della Camera saranno impegnate con l'elezione dei vicepresidenti, oltre che dei questori e dei segretari per completare i rispettivi uffici di presidenza. L'Aula di Montecitorio è convocata per domani alle 14: i deputati sono chiamati a eleggere quattro vicepresidenti, tre deputati Questori, almeno otto deputati Segretari (il numero dei Segretari può essere aumentato, qualora necessario, per consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari nell'Ufficio di presidenza). L'Assemblea di Palazzo Madama si riunirà invece domani alle 15: i lavori procederanno in modo analogo a quello previsto a Montecitorio.

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