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Governo Letta, presentata la lista dei ministri (DIRETTA)

Enrico Letta ha sciolto la riserva e ha presentato la lista dei suoi ministri. Angelino Alfano va al ministero dell’Interno. Domani il giuramento.
A cura di Danilo Massa
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Ore 20.15 – Le reazioni al Governo Letta: un coro di approvazione dai partiti che sostengono l’esecutivo, parole dure del M5S e da parte di altre forze politiche. Bersani: “Nel necessario compromesso della squadra c'è freschezza e c'è solidità. Merita il sostegno di tutto il Pd” e anche Berlusconi ha accolto in maniera positiva il nuovo esecutivo. “Abbiamo trattato per formazione del governo senza porre alcun paletto, senza impuntarci su nulla escludendo persone che fossero ministri in precedenti governi". Auguri al neopresidente Letta sono arrivati da diverse parti, Casini ha detto di sperare che con questo governo si chiuda in Italia la stagione degli odi e veleni: “Auguri al Presidente Letta e a un Governo che sembra autorevole e ben strutturato per affrontare le sfide del Paese". Scetticismo in casa Lega: Maroni ha parlato di “un governo così così”. Per il governatore lombardo “alcuni ministri c'entrano davvero poco con l'incarico ricevuto”. Vito Crimi del M5S afferma: "Non sono tanto i  nomi che possono fare la differenza anche perché, tranne qualcuno, girano tutti intorno alla vecchia politica. Per noi contano i fatti. Resta un programma preciso. Vedremo". Parole dure anche da parte di Sel: "La lista dei ministri presentata da Enrico Letta non cambia il nostro giudizio negativo sul profilo e sulla natura politica del nuovo governo: le larghe intese. Restiamo all'opposizione".

Ore 17.35 – I primi passi del governo di Enrico Letta saranno il giuramento davanti al Capo dello Stato, domenica mattina, e la presentazione per la fiducia davanti alle due Camere. Il premier si è detto soddisfatto per la squadra composta, per la disponibilità dimostrata, per le competenze che si sono messe al servizio del Paese. Soddisfazione da parte sua anche per il record di presenza femminile e per il ringiovanimento complessivo della compagine di governo. La squadra di Letta è composta da 21 ministri, di cui 7 sono donne. L’età media è di 53 anni.

Ore 17.25 – Il Capo dello Stato Napolitano dopo le parole di Enrico Letta ha parlato di "un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra democrazia parlamentare", nato dall’intesa tra le forze parlamentari che insieme garantiranno al governo la fiducia nelle due camere. Era l’unico governo possibile – ha continuato il Presidente – ed è il frutto di uno sforzo paziente e tenace del premier incaricato e dei leader politici che hanno scelto la strada della collaborazione nonostante tutte le difficoltà. L’auspicio del presidente è che questo governo inizi a lavorare rapidamente con il massimo impegno per trovare le soluzioni che servono al Paese.

Ore 17.20 – Enrico Letta ha espresso, prima di leggere la lista dei ministri, nuova gratitudine al presidente Napolitano. Ecco i nomi di LettaAl ministero dell'Interno Angelino Alfano, che è anche vicepremier. All'economia va Fabrizio Saccomanni. Agli Esteri Emma Bonino. Alla Difesa Mario Mauro. Alla Giustizia Annamaria Cancellieri. Agli affari europei Enzo Moavero. Affari regionali Graziano Delrio. Maurizio Lupi va alle Infrastrutture. Enrico Giovannini prende il ministero del Lavoro. Alla Coesione territoriale va Carlo Trigilia. Rapporti con il Parlamento a Dario Franceschini. Pari opportunità Iosefa Idem. Semplificazione a Giampiero D'Alia. Sviluppo economico Zanonato. Politiche agricole Nunzia De Girolamo. Università e ricerca per Mariachiara Carrozza. Alla Salute Beatrice Lorenzin.

Ore 17.20 – Enrico Letta ha sciolto la riserva, domani il giuramento.

Ore 17.15 – Fonti Pd a SkyTg24: fra poco l’annuncio della lista dei ministri.

Ore 16.15 – Secondo quanto si apprende, la sala stampa "alla vetrata" del Quirinale sarà aperta dalle ore 17.00. 

Ore 14.50 – Cinque ministri Pdl nel nuovo governo. Secondo le ultime indiscrezioni, nella squadra del governo Letta dovrebbero far parte anche 5 ministri del Pdl, tra cui il segretario Angelino Alfano.

Ore 14.10 – Enrico Letta atteso al Quirinale alle 15. Intanto sembra che il giuramento del governo Letta ci sarà molto probabilmente domani, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari che hanno avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio incaricato.

Ore 13.30 – Il presidente leghista della Regione Veneto, Luca Zaia, da Volpago del Montello invita il governo ad ascoltare le istanze che vengono fuori dai "palazzi di Roma", puntando il dico contro chi, a suo dire, non vuole dar voce al Settentrione: "La verità è che oggi noi dobbiamo avere persone molto sensibili ai problemi del Nord".


Ore 13.21
– Intervistato dai giornalisti, Berlusconi ha confermato che non sarà ministro, ma ha mostrato comunque grande ottimismo: "Sono fiducioso, penso che Letta giurerà oggi"

Ore 13.00 – Dopo più di due ore di incontro tra Letta e Berlusconi, torna l'ottimismo sulla possibilità di chiudere le consultazioni entro la giornata di oggi. In questo caso, e a meno che la lista dei nomi non sia resa pubblica entro le 14.00, il giuramento verrebbe fissato entro domani mattina.

Ore 12.10 – "Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio", questa la sintesi al vetriolo di Grillo sull'affidamento della presidenza delle commissioni Copasir e Vigilanza Rai "all'opposizione farlocca della Lega e di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle". Aver negato la presidenza delle due commissioni al M5S, conclude Grillo, implica che "Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare".

Ore 12.00 – Sempre più accreditata la candidatura di Salvatore Rossi, vicesegretario generale di Bankitalia, al dicastero dell'economia. Corrado Passera, invece, potrebbe essere proposto come Ministro delle Attività produttive. Riacquista invece forza la candidatura di Violante al Ministero della Giustizia.

Ore 11.20 – Pierluigi Bersani: Letta deve "informare il Pdl che il governo non si fa a tutti i costi", è ciò che avrebbe detto l'ex segretario del Pd nell'incontro di stamattina a Montecitorio. Un concetto che lo stesso Letta aveva espresso tre giorni fa ("Governo di servizio, ma non a tutti i costi") e che, ascoltato nuovamente da Bersani, potrebbe suonare come un invito a riequilibrare le forze in campo in favore di un Pd, in cui una parte importante non digerirebbe alcune candidature per l'esecutivo.

Ore 10.20 – Angelino Alfano: "Nessun veto sul nome di D'Alema, perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto". Questa la dichiarazione del segretario del Pdl a proposito della candidatura di D'Alema agli Esteri. Sulla Farnesina, come noto, era stato fatto il nome anche di Schifani, sul quale, però, ci sarebbe stata la chiusura definitiva del Pd.

Ospite a "Otto e mezzo" di venerdì 26 aprile, Mario Monti aveva invitato Enrico Letta a non assegnare ruoli di governo ai leader dei partiti. Un suggerimento che il vicesegretario del Pd potrà decidere o meno di seguire ma che, al momento, sembra escludere dai giochi in maniera definitiva lo stesso Monti, le cui parole – "Non credo che sarò sul palco, né lo chiedo" – sembrano una chiara dichiarazione di intenti. Un governo politico, almeno in parte, che dovrà fare a meno di nomi ingombranti potrebbe essere dunque la via che Letta seguirà per portare a conclusione le trattative. Se queste sono le intenzioni, in un sol colpo saranno esclusi dall'esecutivo Berlusconi, D'Alema e Amato.

La squadra di governo potrebbe essere presentata stesso oggi, ma restano ancora alcuni nodi da sciogliere. Berlusconi, che durante la campagna elettorale aveva sempre assicurato di potersi contentare del Tesoro, probabilmente non riceverà incarichi di governo. In compenso il "no" del Pdl chiude la strada a Saccomanni e, ipotizzando l'esclusione dal governo di nomi politicamente ingombranti, è possibile che il cerchio si stia stringendo intorno a due nomi: Pier Carlo Padoan (OCSE) e Salvatore Rossi (vicedirettore generale di Bankitalia). L'altro dicastero "sensibile" per il successo delle trattative è quello della Giustizia, sul quale il Pdl vorrebbe ricevere garanzie solide. Escluso il numero due del Csm, Michele Vietti, così come l'attuale Guardasigilli Severino, nonché Violante e Finocchiaro. Il più accreditato, al momento, potrebbe essere il presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo. Agli interni la partita potrebbe essere aperta tra l'uscente Annamaria Cancellieri ed Angelino Alfano, mentre all'Istruzione potrebbe essere inserito Mario Mauro, u8n montiano. La Sanità, invece, potrebbe andare a Maurizio Lupi; il Ministero dello Sviluppo Economico potrebbe essere una partita a tre tra Chiamparino, Epifani e Delrio. A Fassina andrebbe il Welfare, mentre un altro nodo da sciogliere sarebbe la Difesa: sembrava che Franco Frattini potesse essere il candidato ideale, ma il Pdl gradirebbe invece Schifani. Il sistema dei pesi e contrappesi, evidentemente, va messo a punto nella giornata di oggi.

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