Governo Letta, fiducia anche dal Senato (DIRETTA)

14.15 – Il Senato approva la fiducia al Governo Letta con 233 voti favorevoli, 59 contrari e 18 astenuti, L'Esecutivo ora entra ufficialmente in carica.
13.12 – Concluse le dichiarazioni dei vari gruppi ora iniziano le operazioni di voto con la prima chiama. La votazione sarà con appello nominale dei senatori, risultato finale atteso intorno alle 14.30.
13.10 – Zanda: Governo figlio dell’eccezionalità del momento che viviamo. Le differenze tra centrosinistra e centrodestra restano le stesse di ieri. "Questo voto di fiducia non cancella le responsabilità politiche di tutti ma ci viene richiesta l’unità della nazione" ha concluso Zanda citando una frase di Aldo Moro: "Questo Paese non si salverà se non sorgerà un nuovo senso del dovere".
13.05 – Zanda del Pd: Questo governo nasce per salvare l‘Italia". "Il governo ha messo insieme componenti politiche diverse, esperienze, competenze e giovani. E’ il risultato di una volontà di costruire una squadra. Questo governo nasce dalla necessità di salvare l'Italia" ha detto il capogruppo del Pd Luigi Zanda nella sua dichiarazione al Senato. "Il nostro paese è di fronte a una crisi feroce, stiamo rischiando un declino lento e inesorabile" ha avvertito Zanda ricordando che per questo l'Italia ha bisogno di un lavoro collettivo delle forze politiche.
13.00 – Schifani loda Berlusconi che è seduto al suo fianco. "Il Pdl ha stabilizzato il 41 bis e le leggi contro la mafia, tutte norme che portano la firma di Berlusconi che oggi antepone la cultura dell’odio alla cultura del bene comune" ha dichiarato Schifani, aggiungendo "Stretti al nostro presidente a cui abbiamo sempre dato e daremo il nostro sostegno come faremo con lei finché seguirà la linea tracciata".
12.55 – Schifani: "Noi responsabili, no a indagini gogna" . "Non ci siamo fatti sedurre da sondaggi che ci danno vincitori, ma abbiamo pensato al bene del paese" ha detto Renato Schifani al Senato nella dichiarazione di voto. "Abbiamo fatto rinunce per senso di responsabilità ad esempio abbiamo escluso alcune persone" ha sottolineato Schifani rimarcando l’urgenza di sanare la situazione delle carceri ma anche della giustizia che spesso "trasforma indagini in una gogna".
12.50 – Crimi: "Non daremo la nostra fiducia. Ci confronteremo sui contenuti". "Siamo per natura e scelta un movimento propositivo, abbiamo collaborato in sede delle commissioni e non abbiamo escluso l’idea di un governo super partes, ma per l’ennesima volta è stato confermato il potere inerziale che ha portato il paese al disastro" lo ha detto Vito Crimi nelle dichiarazioni di voto al Senato. "Ci ha chiesto di scongelarci ma l’invito lo rivolgiamo a lei e alla classe politica che rappresenta perché il suo programma è aleatorio e sarà oggetto di veti incrociati" ha insistito Crimi rivolgendosi a Letta, aggiungendo "possiamo essere olio o sabbia quando prevarranno interessi di parte o collettivi".
Ore 12.47 – L'intervento di Crimi del M5S inizia con una contestazione alla mozione di fiducia presentata in Aula. Secondo il protavoce del Movimento Cinque Stelle al Senato la mozione non è valida, perché "non contiene le motivazioni".
Ore 12.45 – Imu, l'Ue avverte l'Itala: "Obiettivi di bilancio non devono cambiare". "Gli obiettivi di bilancio per l'Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento", così un portavoce della Commissione Ue a chi gli chiedeva se Bruxelles accetterebbe un'eventuale abolizione dell'Imu da parte del nuovo Esecutivo italiano.
Ore 12.40 – Per Scelta Civica non parla Monti come annunciato ma il senatore Olivero che dichiara il voto convintamente favorevole al governo Letta da parte del suo gruppo. "Questo governo dia segnali al Paese. Scelta Civica lo appoggia con convinzione e responsabilità" ha dichirato Olivero in Aula.
Ore 12.35 – Bitonci a Letta: "Cosa pensa dello ius soli e della cancellazione della legge Bossi-Fini?". Massimo Bitonci, capogruppo dei senatori leghisti, annuncia il no alla fiducia al Governo: "Ci asterremo ma il nostro voto dovrebbe essere non solo non favorevole ma contrario" ha detto Bitonci che ha chiesto chiarezza sui punti programmatici, dall'Imu alle risorse necessarie per le riforme ai provvedimenti per il Nord.
Ore 12.25 – Berlusconi presidente della convenzione per le riforme? Si fa sempre più insistente il nome di Silvio Berlusconi come Presidente della Convenzione per le riforme. Interpellato dai giornalisti al Senato il Cavaliere ha commentato: "Sono sempre più bravo in tutto quindi mi ci vedo bene".
Ore 12.10 – Berlusconi: "Abolizione Imu o non ci stiamo" – Arrivando al Senato dove è in corso il voto di fiducia al governo, Berlusconi ha spiegato ai giornalisti che se l'Esecutivo Letta non abolirà la tassa sulla prima casa il Pdl si chiamerà fuori. "Certo che sono fiducioso sia sull'abolizione che sulla restituzione. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall'esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo" ha sottolineato il Cavaliere.
Ore 12.05 – E' il turno di Mario Ferrara (autonomia e libertà) che parla di "buon governo" e "scelta coraggiosa" perché "anche in Italia abbiamo finalmente una grande coalizione per risolvere la crisi".
Ore 12.00 – De Petris di Sel: "Questo governo è figlio di un'imboscata a Prodi". "Questo Governo è frutto di un’inversione a u della linea politica. Si è venuto meno al mandato elettorale che allargherà il solco con i cittadini, questo governo è figlio di un'imboscata a Prodi. Chi non ha votato Prodi voleva questo governo" ha detto la senatrice di Sel annunciando il no alla fiducia del suo gruppo tra gli applausi anche dei senatori del M5S.
Ore 11.57 – Iniziano le dichirazioni di voto dei gruppi che parleranno in ordine crescente.
Ore 11.55 – Letta: "Chi ha paura di fare scelte come quelle che stiamo facendo ha paura della propria identità e ha un’identità debole". "Se siamo convinti, orgogliosi della nostra identità non dobbiamo aver timore perché è possibile trovare soluzioni comuni" ha dichiarato Letta a conclusione del suo discorso in Aula. "Anche io avrei voluto un risultato elettorale diverso, avrei preferito essere ministro di un governo diverso, ma bisogna essere consapevoli della realtà, altrimenti raccontiamo le favole" ha detto Letta tra gli applausi dei senatori Pd, Pdl e Scelta Civica.
Ore 11.50 – "In venti anni in Europa si è riusciti a fare solo una moneta unica tra le cose previste". "L’Ue però non può essere legata solo dall’unione monetaria, il tempo è stato perso anche perché ognuno ha guardato solo agli interessi elettorali credendo che i cittadini non avrebbero capito se si fosse ceduta troppa sovranità" ha detto Letta aggiungendo "il destino europeo va oltre quello dei singoli Paesi, bisogna rendersene conto o l'Europa finisce".
Ore 11.45 – Letta: "Contano i provvedimenti ma anche la fiducia delle persone, delle imprese". "Il clima negativo ha portato tutti a investire meno, anche chi non ha perso lavoro ha deciso di abbassare i propri investimenti e consumi" ha dichiarato Letta. "Famiglie e imprese hanno smesso di investire non per le leggi ma per il clima, per questo non serve una legge ma serve la responsabilità comune".
Ore 11.40 – Letta: "Con 945 parlamentari il sistema non funziona". "La vita di questo governo è legata ad alcuni adempimenti certi che i cittadini esigono da noi. C’è bisogno di istituzioni che siano in grado di portare avanti le riforme" ha spiegato Enrico Letta ricordando che "in testa ai compiti della Convenzione costituente ci sarà la modifica del bicameralismo perfetto".
Ore 11.35 – Letta: "C’è un carico di aspettative eccessivo su questo governo". "Ho capito che c'è un carico eccessivo di aspettative su questo governo. Dobbiamo invece avere consapevolezza della fragilità di quello che stiamo facendo" ha detto il Premier Letta nella replica al Senato sul voto di fiducia. "Bisogna essere consapevoli di una situazione di grandissima difficoltà ed emergenza e che la scelta fatta è figlia di questa emergenza che non scompare dopo la fiducia" ha sottolineato Letta.

Ore 11.30 – Chiusa la discussione generale, fra poco ci sarà la replica del Premier Enrico Letta
Ore 11.25 – Il Viminale impone la scorta ai ministri. Dopo l’attentato di domenica davanti a Palazzo Chigi in cui sono stati feriti due carabinieri il Ministero dell'interno ha imposto la scorta a tutti i ministri del nuovo governo Letta. Nello stesso provvedimento il Viminale ha deciso anche di raddoppiare il personale di vigilanza intorno ai palazzi istituzionali.
Ore 11.15 – Letta vedrà domani Hollande. Oggi pomeriggio Letta incontrerà Angela Merkel, domani mattina invece previsto un incontro con Francois Hollande, mentre in serata è in programma un incontro con il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy. Giovedì mattina il presidente del Consiglio Enrico Letta incontrerà il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso.
Ore 11.10 – Scilipoti intanto chiede di istituire il recall per revocare anzitempo il mandato agli eletti immeritevoli. "È necessario prevedere nel prossimo riformato assetto costituzionale l'inserimento dell'istituto del recall", lo ha afferma il senatore del Pdl Domenico Scilipoti, aggiungendo "l'istituto del recall consente, con un'ampia raccolta di firme tra gli elettori, di revocare anzitempo gli eletti immeritevoli".
Ore 11.05 – Mineo del Pd voterà si alla fiducia. Il senatore Pd Corradino Mineo nonostante il duro discorso in aula contro l'Esecutivo ha annunciato il suo sì alla fiducia.
Ore 11.00 – La senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti oggi non darà il suo voto al governo Letta. "Non voterò la fiducia per la mia storia politica. Berlusconi ha tenuto per anni in casa il boss Mangano, posso pensare che un accordo con il Pdl possa fare qualcosa contro la mafia? Credo che le leggi contro la corruzione, il conflitto di interessi, il falso di bilancio ce le sogneremo. Questo governo non rappresenta la lotta alla criminalità organizzata" ha detto la parlamentare ad Agorà, su Rai Tre.
Ore 10.55 – Grasso toglie la parola anche al senatore a vita Colombo per lo scadere dei minuti a disposizione ma l'Aula si ribella e il Presidente del Senato è costretto a ridargliela.
Ore 10.45 – Governo: Su Imu favoriremo le fasce più deboli. Il Ministro degli affari regionali Delrio ha spiegato che sull'Imu il governo intende favorire le fasce più deboli e studierà un provvedimento apposito, per questo ci sarà una proroga alla rata di giugno con l'impegno di alleggerirla per i meno abbienti. "Le riforme devono avvenire in un clima di riappacificazione. Come governo abbiamo deciso che le riforme vanno fatte insieme al Parlamento, perché vanno fatte tutti insieme" ha sottolineato il Ministro.

Ore 10.35 – Primi scontri nel governo sull'Imu. Questa mattina Dario Franceschini aveva spiegato che l'Imu non sarà cancellata, ma ci sarà solo una proroga per la rata di giugno smentendo in parte le dichiarazioni dei suoi colleghi ministri e dello stesso Premier Letta. A stretto giro arrivano già le prime richieste di chiarimento al Premier, sopratutto dal Pdl, sulle reali intenzioni dell'Esecutivo.
Ore 10.30 – Molto severo il Presidente del Senato Pietro Grasso che inesorabilmente spegne il microfono allo scadere dei minuti a disposizioone dei senatori. I tempi del dibattito del resto sono molto stretti perché Letta è atteso nel pomeriggio a Bruxelles.Tra i big a prendere la parola oggi ci sarà solo Mario Monti per annunciare il voto del suo gruppo mentre le altre dichiarazioni di voto saranno svolte dai capigruppo.
Ore 10.25 – La Lega si asterrà sulla fiducia al governo. La lega nord si asterrà dal voto di fiducia al Governo in Senato, lo ha annunciato il capogruppo a Palazzo Madama Massimo Bitonci, confermando la linea già tenuta ieri alla Camera. Al Senato però astenersi equivale ad un voto contrario ma Bitonci risponde: "Non importa, anche perchè la maggioranza ha da sola i numeri. La nostra indicazione è di carattere politico".
Ore 10.20 – Entro Domenica la nomina dei sottosegretari. La nomina dei sottosegretari del nuovo governo avverrà entro domenica prossima, lo ha confermato il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, mentre è in corso il dibattito sulla fiducia al Senato.
Ore 10.17 – Puppato: "Cambiamenti devono essere veri e non percepiti". "Inizia nuova era con volti nuovi, ma senza cambiamento concreto non saremo perdonati" ha detto la senatrice del Pd, aggiungendo "la bussola non deve essere il sapere comunicare ma il fare, il cambiamento deve essere percepito e reale. Non saranno accettati altri errori"
Ore 10.15 – Il primo intervento al Senato è stato quello del senatore grillino Carlo Martelli contro le riforme costituzionali. "Abbiamo la Costituzione più bella, perché cambiarla?" ha dichiarato il senatore del M5S aprendo il dibattito generale sulla fiducia al governo, per poi ricordare che "le distanze politiche del Movimento Cinque Stelle dal presidente Letta e dal suo governo sono enormi".
Ore 10.10 – Il primo provvedimento del Governo sarà l'approvazione del Documento di economia e finanza. "Il primo provvedimento del Governo sarà l'approvazione del Def, accompagnato da una risoluzione che provvederà alle modifiche in base alle nuove indicazioni programmatiche", lo ha spiegato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini le cui parole sono state confermte anche dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi.
Ore 10.00 – Prima di recarsi a Palazzo Madama per il voto di fiducia questa mattina prima visita ufficiale a Palazzo Chigi per Enrico Letta che ha ricevuto il presidente della Repubblica di Israele Shimon Peres. In occasione dell'incontro il Presidente del Consiglio ha annunciato che nel secondo semestre di quest'anno l'Italia ospiterà un vertice governativo bilaterale italo-israeliano.

Dopo il voto di fiducia ieri alla Camera questa mattina tocca al Senato dare il via libera al nuovo Governo guidato da Enrico Letta. Il Presidente del Consiglio contrariamente a quanto fatto ieri a Montecitorio oggi non interverrà a Palazzo Madama per chiedere la fiducia, ma si limiterà a consegnare il documento programmatico già presentato alla Camera. La discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri è iniziata intorno alle 9.30 e dovrebbe durare circa due ore, con la replica del premier attesa verso le 11. Sono 26 i senatori iscritti a parlare nel dibattito sulla fiducia al governo il primo dei quali è Carlo Martelli del Movimento 5 Stelle. Subito dopo le dichiarazioni di voto ci sarà la prima chiama per il voto di fiducia, prevista per le 13, mentre il risultato della votazione dovrebbe essere proclamato attorno alle 14. Subito dopo il ministro dell'Interno Angelino Alfano riferirà in Aula sulla sparatoria avvenuta domenica scorsa davanti a Palazzo Chigi.