Governo: Letta dice che Salvini è un “irresponsabile”, per Orlando lo strappo della Lega è “grave”

È tensione all'interno della maggioranza di governo, dopo che la Lega ha disertato il Consiglio dei ministri sulla legge delega fiscale e Matteo Salvini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha sottolineato di aver dato l'appoggio a un governo impegnato a non aumentare le tasse e che quanto previsto dal testo arrivato in Cdm non rispettasse gli accordi presi. Subito Giorgia Meloni, dall'opposizione, ha elogiato l'assenza dell'alleato di centrodestra al tavolo: "Ha fatto bene la Lega a non votare una delega in bianco, d'altronde, Letta e il Pd non hanno mai fatto mistero di voler aumentare le tasse sulla casa e colpire chi produce ricchezza", ha commentato in un'intervista al Messaggero.
Di tutt'altra opinione è il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, al governo con la Lega: "Lo strappo di Salvini è gravissimo e irresponsabile. La riforma fiscale è fondamentale per avere i soldi del Pnrr", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo il leader dem il Carroccio uscirà quindi dal governo? "Non so, sta a loro chiarire. Ma c'è un nesso evidente tra il disastro elettorale della Lega e il tentativo di far saltare il banco. Salvini ha detto cose di una gravità enorme sul premier, gli ha dato del bugiardo e chiede agli italiani di scegliere tra lui e Draghi. Noi difendiamo il premier e penso anche gli italiani". Letta ha proseguito affermando che né Salvini né Meloni siano adatti a governare il Paese, anzi "sono un problema per l'Italia" e "lo ha detto anche Berlusconi".
Anche il ministro del lavoro, il dem Andrea Orlando, parlando con La Stampa ha commentato la posizione assunta da Salvini, affermando che metta "a rischio i fondi del Pnrr" e che si tratti di uno "strappo grave e preoccupante". Quale sarà l'impatto di quanto accaduto ieri sulla tenuta del governo? "Beh, ha alzato i toni con Draghi e questo è un problema. Tutte le forze politiche avevano soprasseduto dai loro obiettivi su un tema delicato come il fisco e si era convenuto di trovare un minimo comun denominatore sul documento votato in parlamento, che il testo della delega rispecchia fedelmente. Un fatto grave che non possiamo far passare sotto silenzio".