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Governo interviene sul caro voli, Garante prezzi striglia le compagnie aeree per gli “aumenti anomali”

Il Garante per la sorveglianza dei prezzi, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha incontrato nel pomeriggio le 6 principali compagnie aeree che coprono le più rilevanti tratte nazionali, evidenziando un aumento anomalo delle tariffe.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi pomeriggio il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha richiamato le principali compagnie aeree (Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Neos e Wizz Air) sulle tariffe dei voli operati in Italia, evidenziando diverse anomalie sui prezzi.

Dopo un confronto, durante il quale sono state analizzate le dinamiche dei prezzi medi dei biglietti aerei negli ultimi mesi sulle tratte nazionali, il Garante ha dato dieci giorni di tempo ai vettori per fornire le proprie risposte da sottoporre poi alla ‘Commissione di allerta rapida' sul caro voli il 20 luglio.

Alla luce dei dati diffusi da Istat relativi al mese maggio 2023, che hanno fatto registrare aumenti medi del 40 per cento su base annua, durante gli incontri – riferisce una nota – alle imprese sono state chieste spiegazioni precise sulle dinamiche dei prezzi e in particolare su determinate tratte che hanno visto una variazione anomala, che dovranno essere fornite appunto entro i prossimi dieci giorni.

Nel mirino delle verifiche del Mimit c'è l'andamento dei prezzi dei biglietti alcune tratte che collegano le città di Roma e Milano, con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari. L'ambito è quindi circoscritto ai confini nazionali, viste le oggettive difficoltà che si incontrerebbero cercando di intervenire su direttrici che coinvolgono altri Paesi. Il Garante ha fatto sapere quindi che la prossima riunione della Commissione per il monitoraggio dei prezzi si terrà giovedì 20 luglio e servirà a confrontare i dati forniti dalle imprese con quelli già disponibili.

Il Corriere della Sera in un'inchiesta ha approfondito la questione del caro prezzo sul trasporto aereo, con focus sulle tariffe attuali rispetto a quelle dello stesso periodo del 2022. Nei primi sei mesi di quest’anno, scrive il quotidiano, le tariffe dei voli dall’Italia, sia nazionali che verso l’Europa, sono salite del 47,5%, con picchi anche del +52% a giugno. Il carburante è invece calato del 22%, nello stesso periodo di tempo, con punte del -40 e -45% tra aprile e il mese appena passato. Le compagnie si sono difese spiegando che il carburante attuale è quello acquistato lo scorso anno, ma gli addetti ai lavori sottolineano che non tutti i vettori adottano questa politica di ‘tutela' dalla fluttuazione del costo del petrolio.

Il Codacons chiede ispezioni a tappeto

Il Codacons pretende ispezioni a tappeto nelle sedi italiane delle compagnie aeree, e presenta un esposto alla Guardia di Finanza, chiedendo di attivarsi per verificare possibili speculazioni a danno degli utenti del trasporto aereo.

"I prezzi dei biglietti aerei sono del tutto fuori controllo – afferma il presidente Carlo Rienzi – Alcune tratte nazionali, nei periodi di maggiore richiesta, possono costare come un volo per gli Stati Uniti, e mediamente le tariffe sono salite negli ultimi mesi di oltre il 50% rispetto allo scorso anno. Tutto ciò nonostante i costi dell'energia siano crollati negli ultimi mesi, e i prezzi dei carburanti per il trasposto aereo abbiano registrato un calo superiore al 20%. Un andamento anomalo delle tariffe su cui già indaga l'Antitrust, che a seguito di esposto Codacons ha aperto una istruttoria sui voli da e per la Sicilia, e che finisce ora anche all'attenzione della Guardia di Finanza: chiediamo infatti oggi alle Fiamme Gialle di attivarsi effettuando ispezioni nelle sedi italiane delle varie compagnie aeree, acquisendo documenti utili, in particolare le bolle di acquisto dei carburanti, allo scopo di verificare se la variazione dei prezzi dei biglietti sia giustificata da un aumento dei costi a carico dei vettori, o se al contrario sia frutto di possibili fenomeni speculativi a danno dei consumatori".

"Il problema è che storicamente i maggiori rialzi si registrano da giugno ad agosto. Per non parlare del fatto che i biglietti per i voli legati alle vacanze sono in parte già venduti. Insomma, la riunione del 20 luglio è a dir poco tardiva persino per la moral suasion. Unica speranza è che l'Antitrust intervenga almeno laddove vi sono abusi di posizione dominante", ha commentato il presidente di Unione nazionale dei consumatori, Massimiliano Dona, a proposito dell'esito del tavolo oggi al Mit con il Garante dei prezzi e le maggiori compagnie aeree.

"I rialzi tendenziali di maggio sono stati anomali, e non solo per alcune rotte. In media il trasporto passeggeri è rincarato del 37,9% su maggio 2022, mentre i voli nazionali sono decollati addirittura del 43,9%, più di quelli intercontinentali, fermi a +36,8%, a dimostrazione che la scusa del caro carburante non regge e si tratta di speculazioni", ha aggiunto.

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