Governo fa ripartire l’operazione Albania: nave Marina Militare pronta a trasferire migranti nei centri
Il governo italiano non rinuncia al progetto dei centri in Albania. Dopo una sospensione di oltre due mesi, l’operazione riprende: la nave della Marina Militare Cassiopea è tornata in attività nel Mediterraneo centrale.
L’obiettivo è trasferire forzatamente i richiedenti asilo verso l’Albania, in base all’accordo stipulato lo scorso anno con Tirana, senza attendere però il parere della Corte di giustizia dell’Unione europea, per cui diversi tribunali hanno recentemente chiesto chiarimenti. Al momento, il pattugliatore Cassiopea si trova al largo di Lampedusa, pronto per imbarcare persone migranti da trasferire nei centri di Shengjin e Gjader. A bordo delle navi, gli operatori dell’UNHCR monitoreranno il rispetto dei diritti dei richiedenti asilo.
Cosa dice la Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un ricorso del governo, presentato dopo che il tribunale di Roma aveva negato la convalida dei trattenimenti in Albania, lo scorso ottobre 2024. Secondo l'ordinanza della prima sezione civile, pur essendo il garante del diritto alla libertà personale nel caso specifico, il giudice non può sostituirsi al governo nella definizione dei Paesi considerati sicuri. Tale decisione spetta esclusivamente al ministro degli Esteri e agli altri ministri competenti.
"La funzione del giudice della convalida consiste nell'assicurare l'effettività del diritto alla libertà personale nei singoli casi, ma non implica la possibilità di sostituirsi alle valutazioni riservate all’autorità governativa", si legge nel testo della Corte.
Allo stesso tempo, però, i giudici hanno sottolineato che è compito del magistrato verificare la legittimità del decreto ministeriale che inserisce un Paese nella lista di quelli sicuri. Questa verifica diventa indispensabile se il decreto appare in evidente contrasto con la normativa europea. "Il giudice ordinario, pur non potendo invadere il campo delle valutazioni discrezionali riservate al governo, ha il dovere di esercitare il controllo sulla legittimità del decreto ministeriale, qualora contrasti con le norme europee", precisa l’ordinanza.
Importante ricordare che la classificazione ministeriale di un Paese come sicuro non impedisce di tenere conto di situazioni di persecuzione o violazioni generalizzate dei diritti umani, che renderebbero immediatamente quel Paese non sicuro.
La Corte di giustizia UE
La Cassazione ha deciso di rinviare ulteriormente la questione alla Corte di giustizia europea, che si pronuncerà il 25 febbraio 2025 sui diversi e numerosi ricorsi sollevati da tribunali italiani e tedeschi. Secondo la Suprema Corte, il parere della Corte di giustizia sarà fondamentale per stabilire principi giuridici validi anche per il futuro.
La situazione nei centri
Attualmente, i centri di Shengjin e Gjader non ospitano alcun richiedente asilo. Le precedenti operazioni delle navi italiane, lo scorso autunno, si sono concluse senza alcun risultato concreto. L'idea di trasferire persone migranti in Albania era stata annunciata a novembre 2023, dopo un incontro tra la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama. L'apertura delle strutture era prevista inizialmente per la primavera del 2024, precisamente il 20 maggio. Quella data è tuttavia passata senza alcuna attuazione di alcun centro. Il governo ha posticipato parecchie volte l'apertura dei centri: prima ad agosto, poi a settembre, e infine a ottobre. Oggi sembrano formalmente operativi, restano però da chiarire molti aspetti, tra cui la gestione delle condizioni di permanenza e le garanzie di tutela legale per le persone migranti.
Piccolotti(Avs): "Trump da linea alle destre, deportare migranti in Albania è propaganda"
"Quel folle di Trump dà la linea alle destre europee, con la terribile foto dei migranti in catene caricati su un aereo", commenta così Elisabetta Piccolotti di Avs, nel corso del programma Tagadà, nei confronti della ripresa delle operazioni del protocollo Italia-Albania. "Oltre all’elemento della spettacolarizzazione sulla pelle di chi non ha commesso nessun reato, c’è quello economico: questi viaggi costano un sacco di soldi e non servono a niente. Un tentativo propagandistico di prendere in giro gli italiani, questo è", ha concluso.