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Governo elimina l’obbligo di isolamento dei positivi al Covid: cosa c’è nel dl Omnibus che arriva in Cdm

All’esame del Cdm di domani, 7 agosto, ci sarà il decreto Omnibus Asset e investimenti, che prevede anche la fine dell’obbligo di isolamento per i positivi al Covid.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel Consiglio dei ministri di lunedì 7 agosto arriverà un decreto che contiene la fine dell'obbligo di isolamento dei positivi al Covid e le relative sanzioni.

Nella bozza del decreto Omnibus Asset e investimenti, che vede tra le misure anche varie disposizioni in materia di giustizia – e cioè il rafforzamento dello strumento delle intercettazioni nei casi di reati di particolare allarme, come quelli aggravati dal metodo mafioso – più licenze per taxi, una stretta sul caro voli, e la possibilità per il contribuente di poter destinare l'otto per mille della sua dichiarazione dei redditi al "recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche", viene quindi abrogata la norma che prevede "il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell'isolamento".

"Il Ministero della salute, anche sulla base dei dati ricevuti – si legge nella bozza – verifica l’andamento della situazione epidemiologica". E "ai fini dell’adozione delle misure eventualmente necessarie al contenimento e al contrasto della diffusione del virus", resta fermo il potere in capo al ministro della Salute "di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene e sanità pubblica". 

Salta tetto stipendi per dipendenti società del Ponte sullo Stretto

Sul tavolo del Consiglio dei ministri, che si terrà domani pomeriggio, c'è un articolo del dl che riguarda "le disposizioni urgenti per garantire l'operatività della società concessionaria di cui all'articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158". Si riferisce al Ponte sullo Stretto e determina il superamento del limite di 240mila euro dei compensi massimi per amministratori, i titolari e componenti degli organi di controllo, i dirigenti e i dipendenti.

"Alla società di cui all'articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158, fermo restando quanto previsto all'articolo 3 bis della legge 17 dicembre 1971, n. 1158, non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 11, commi 6 e 7, e 19 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175", si legge nella bozza.

Pietro Ciucci, ad della Società Stretto di Messina, ha voluto precisare all'Ansa che l'ipotesi di norma di deroga al tetto degli stipendi "riguarda l'assunzione di dipendenti, ovvero ingegneri ed esperti con le massime competenze, da parte della Società e non è rivolta al Presidente e all'Ad e in generale al Consiglio di Amministrazione", sottolineando che la società assumerà 100 risorse da Anas e Rfi aziende per le quali il tetto non è previsto.

Secondo Ciucci in pratica "non ci sarebbe un costo aggiuntivo per la finanza pubblica. È noto che per altre società comparabili dell'area pubblica non si applica il tetto agli stipendi. La società ha ricevuto dal Governo e dal Parlamento il compito di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, un investimento di oltre 10 miliardi di euro, il più grande investimento italiano degli ultimi decenni e il ponte sospeso più lungo al mondo che sta riscuotendo interesse a livello mondiale".

"Per affrontare questo straordinario progetto la Società deve poter contare sulle migliori professionalità ingegneristiche e tecniche per poter dialogare, negoziare e controllare tutti i soggetti italiani e internazionali coinvolti nella realizzazione che possono contare su organizzazioni di primo livello", ha aggiunto.

Stretta sul caro voli

Il governo prova intervenire anche sui rincari dei voli aerei, che hanno ormai raggiunto prezzi proibitivi, soprattutto nelle tratte per le Isole. Secondo la bozza del decreto la fissazione dinamica delle tariffe aeree, in base al tempo della prenotazione, sarà vietata ad alcune condizioni: se applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole; se avviene durante un picco di domanda e porta a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Non solo: in questi casi sarà vietato fissare le tariffe in base alla profilazione web degli utenti o sul dispositivo usato.

Più licenze per i taxi

I comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale sono autorizzati ad aumentare il numero delle licenze di taxi, in misura non superiore al 20% delle licenze già rilasciate, attraverso un concorso straordinario per il rilascio, a titolo oneroso, di nuove licenze. Il concorso prevede obbligatoriamente l'uso di veicoli non inquinanti. I Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, a titolo gratuito o a titolo oneroso, licenze di taxi aggiuntive temporanee della durata non superiore a dodici mesi, prorogabili sino ad un periodo massimo di 24 mesi a favore di soggetti già titolari di licenze.

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