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Governo e magistrati, si alza livello dello scontro. La mail del giudice: “Meloni più pericolosa di Berlusconi”

Giorgia Meloni diffonde sui suoi social stralci di una mail pubblicata oggi dal Tempo, scritta da un esponente di Magistratura Democratica, il giudice Marco Patarnello: “Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha intenzione di abbassare il livello dello scontro con i magistrati, dopo che il tribunale di Roma ha smontato il suo progetto di gestione dell'immigrazione in Albania, annullando il trattenimento di 12 persone nei centri allestiti nel Paese fuori dall'Ue.

Poco fa sui suoi profili social la presidente del Consiglio ha rilanciato sui social un passaggio della mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, pubblicata oggi dal Tempo, con il titolo "Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio". 

"Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione (…)". Così un esponente di Magistratura democratica", ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a commento di una sua foto accompagnata dal titolo di un articolo del quotidiano, che oggi pubblica spezzoni del contenuto di una mail che il sostituto Procuratore della Cassazione Patarnello avrebbe inviato ad alcuni colleghi di Magistratura democratica, e che avrebbe avuto come oggetto la questione dei migranti.

"Indubbiamente l'attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi", si legge nella mail. Poi il magistrato afferma: "Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente".

L'operazione si basa tutta sulla procedura accelerata di frontiera per l'esame delle domande d'asilo dei migranti, che però può essere effettuata solo se il richiedente asilo (che deve essere un uomo, adulto, sano, salvato in acque internazionali da navi della Guardia costiera o Marina militare) proviene da un Paese ‘sicuro'. Ma i due Paesi di origine dei primi migranti trasferiti in Albania, Bangladesh ed Egitto, pur facendo parte dell'elenco dei Paesi ‘sicuri' secondo il governo, non sono ritenuti tali in base alla sentenza della Corte di Giustizia europea del 4 ottobre, secondo cui un Paese può essere considerato sicuro solo se lo è in ogni parte del suo territorio, senza eccezioni.

Da quando quindi i migranti dall'Albania sono stati rispediti in Italia, perché il giudice di Roma non ha convalidato per loro il trattenimento, rifacendosi alla sentenza europea, si è aperto un nuovo braccio di ferro tra governo e magistrati. In attesa del nuovo decreto legge che Meloni intende varare durante il Cdm di domani, con cui cercherà di aggirare le norme dell'Ue, la tensione continua a salire, e tutto ruota attorno al principio della separazione dei poteri, richiamato, a sproposito, dalla premier e dai suoi ministri in queste ore. Secondo il vicepremier Tajani "il potere giudiziario deve applicare le leggi, non modificarle o impedire all'esecutivo di poter fare il proprio lavoro. Il potere viene sempre dal popolo, che ha scelto questo parlamento e questo governo". E la stessa Meloni ha evocato un complotto dei magistrati e delle opposizioni, che avrebbe lo scopo di delegittimare e bloccare la sua azione politica.

Gasparri annuncia un'interrogazione urgente sulla mail di Patarnello

"Con un'interrogazione urgente chiedo una immediata ispezione da parte del Ministero della Giustizia relativa al comportamento di Marco Paternello, un magistrato, esponente di Magistratura Democratica, procuratore della Cassazione. In uno scambio di mail Paternello fa affermazioni politiche molto gravi, contestando il governo in carica e sintetizzando un programma, che secondo gli organi di stampa, rappresenta un vero e proprio ‘manifesto dell'opposizione politica', che molti settori della magistratura hanno annunciato e che ha preso corpo anche, a mio avviso, nelle decisioni della giudice Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, che ha ordinato di riportare in Italia dodici immigrati trasferiti in Albania, con motivazioni che esondano dalle competenze della magistratura", ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

"Il giudice Paternello, in una mail che riguarda proprio la ‘non convalida del trattenimento di migranti in Albania', parla di un attacco alla giurisdizione che ‘non è stato così forte neppure ai tempi di Berlusconi'. E fa una serie di considerazioni politiche, affermando che ‘la Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche e questo la rende molto piu' forte'. Quasi che si auspicasse, di fatto, che ci fosse qualche inchiesta che potesse condizionare le decisioni del Presidente del Consiglio. La mail di Paternello si sofferma poi su altre considerazioni, affermando che ‘la magistratura è molto più divisa e debole' rispetto al passato, ammettendo che ‘è isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quantomeno dobbiamo provarci. Sull'isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo'".

"Dopodiché – continua Gasparri – Paternello in questa mail mandata agli altri esponenti di Magistratura Democratica esprime altre considerazioni politiche. Questo documento rappresenta un atto eversivo, sul quale il potere ispettivo del governo deve subito intervenire. Mi rivolgo pubblicamente al presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il presidente della Repubblica Mattarella, per sapere se si può tollerare una condotta di questo tipo da parte di un esponente della Corte di Cassazione. Il CSM e il presidente della Repubblica in primo luogo non possono ignorare questo atto inaudito della magistratura, che vuole sostituirsi, e questo atto lo dimostra, al potere esecutivo e al potere legislativo. Siamo davanti a un vero e proprio attentato ad organi costituzionali da parte di un magistrato. Non lo tollereremo, e credo che il Parlamento dovrebbe riunirsi con immediatezza per affrontare questo tema. Farò una formale richiesta in questo senso".

La reazione di Fdi

"È scioccante leggere sui giornali che dei giudici, chiaramente di sinistra, si organizzino per ostacolare l'azione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il tentativo di sabotare un governo legittimato dal voto popolare è un grave attacco alla democrazia. Basta intromissioni del potere giudiziario in quello esecutivo", ha dichiarato in una nota, la deputata di Fratelli d'Italia Imma Vietri commentando la mail scambiata tra esponenti di Magistratura Democratica e pubblicata dal quotidiano Il Tempo.

"A poche ore dall'ordinanza del Tribunale di Roma con cui si è preteso di stabilire quali siano i Paesi sicuri di provenienza degli immigrati, il sostituto procuratore di Cassazione Marco Patarnello, attraverso una mail avente oggetto ‘Non convalida trattenimento migranti in Albania', avrebbe scritto ai suoi colleghi che l'azione del Presidente Meloni ‘è un attacco molto più pericoloso e insidioso' rispetto a quello di Berlusconi, e che quindi bisogna essere compatti perché ‘bisogna porre rimedio'. Insomma – sottolinea Vietri – non riuscendo a trovare scheletri nel suo armadio, probabilmente qualche giudice pensa di poter minare alla credibilitaà del Premier ostacolandone l'operato, facendo così da sponda a quei partiti di opposizione che, non riuscendo a vincere le elezioni, sperano di poter sovvertire la volontà popolare attraverso la via giudiziaria. Ma, questa volta, non ci riusciranno. Il Governo Meloni andrà avanti a testa alta, forte del mandato ricevuto dai cittadini, per proseguire le importanti riforme promesse agli italiani, a partire proprio da quella della giustizia".

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