Governo e FdI dicono che il corteo di Torino ricorda gli anni di piombo, si accelera sul ddl Sicurezza
Il corte che si è svolto venerdì a Torino ha portato al secondo episodio di tensioni tra manifestanti e polizia in pochi giorni, dopo quello di Bologna della settimana scorsa. I partecipanti contestavano il governo Meloni, e i cortei si sono visti in oltre trenta città d'Italia, ma nel capoluogo piemontese è arrivato lo scontro con le forze di polizia, che ha visto circa quindici feriti tra gli agenti.
La condanna è stata decisa da parte di molte forze politiche, incluso il Partito democratico. Le misure di sicurezza sono state aumentate per il ministro Tajani (che avrebbe ricevuto una lettera minatoria firmata da un sedicente gruppo pro-Palestina), la ministra Bernini e il ministro Valditara, entrambi contestati durante le manifestazioni di ieri. Diversi esponenti del governo hanno chiesto di "abbassare i toni" dello scontro politico. Lo ha fatto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, invitando a tenere in conto "quella che è l'esperienza del passato".
La Russa e Nordio ricordano terrorismo e anni di piombo
Un riferimento, quello al passato, che altri membri della maggioranza hanno fatto in modo più esplicito. Ieri sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato in pubblico dei cortei: "Io credo che dalla vicenda di Sergio Ramelli dovremmo trarre un concetto importantissimo, che vorrei che tutti potessero conoscere", ha affermato, parlando del giovane militante di destra che fu aggredito e ucciso da un gruppo legato ad Avanguardia operaia.
"Attenzione, stiamo prendendo una china che assomiglia all'inizio di queste vicende", ha continuato La Russa, che si trovava alla presentazione di un libro che parla di questo periodo storico. "Tra le manifestazioni di ieri c'era uno striscione con scritto ‘pagherete tutto, pagherete caro'. Ecco, io vorrei dire ‘abbassiamo i toni'. Lo dico a tutti, abbassiamo i toni. Nel 1969 passò un corteo di sinistra in piazza San Babila e per la prima volta dei ragazzi avevano in mano dei bastoni. la cosa ci scandalizzò perché fino a quel momento la violenza era fatta di sberle".
"Cominciava una escalation dai bastoni si passò alle chiavi inglesi e poi alle pistole. Fermiamo qualsiasi piccola escalation prima che possa essere troppo tardi", ha concluso La Russa. "Non criminalizziamo inutilmente chi non c'entra, ma sappiamo che anche se dovessero essere una minoranza tra quelli che manifestano, sono le avanguardie delle ‘chiavi'".
Sulla stessa linea si è espresso anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ricordando: "Ho visto come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara". Ora, ha detto, "l'intervento deve essere rapido, efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto, molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell'ordine".
Interventi che molti nel centrosinistra hanno considerato eccessivi. "La condanna dei violenti è sempre dovuta, ma il paragone con gli anni di piombo non ha né capo né coda e serve alla destra per preparare altri interventi repressivi", ha scritto sui social il deputato del Pd Andrea Orlando. "Non esiste alcun movimento di massa a sostegno dei violenti come invece purtroppo avvenne allora. Il fatto che risuonino slogan analoghi non significa che ci si trovi di fronte alla stessa situazione. Ci sono pericoli ma non sono gli stessi. I paralleli servono per giustificare strumenti ‘d'eccezione' come allora. Questo mi pare il punto".
FdI: "Avanti con il ddl Sicurezza", il 29 novembre lo sciopero generale
E quali siano questi possibili strumenti ‘d'eccezione' lo ha chiarito la deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli, vicecapogruppo di FdI alla Camera. Montaruli ha parlato di un "attacco violento tipico degli anni più bui della nostra storia", e ha detto che a Torino "l'estrema sinistra va monitorata con attenzione e punita nei suoi atti eversivi". Poi ha invitato ad accelerare i tempi sul ddl Sicurezza: "Si sta rivelando una misura fondamentale che trova opposizione ormai solo più in chi per ragioni squisitamente ideologiche non riesce a vedere la pericolosità gentaglia senza scrupoli capace di creare ordigni. Avanti con le misure del Governo Meloni a difesa delle forze dell’ordine e dei cittadini".
Il ddl Sicurezza contiene misure e nuovi reati che, secondo i giuristi e non solo, potrebbero punire chi manifesta o sciopera. Il testo è già stato approvato dalla Camera, e attende il via libera definitivo del Senato.
Intanto, nelle prossime settimane si prospettano diverse nuove manifestazioni. Una su tutte lo sciopero generale del 29 novembre. Su cui il segretario Cgil Maurizio Landini, oggi, ha affermato che "nel modo più assoluto" non teme violenze: "Il movimento dei lavoratori ha sempre combattuto la violenza, ha sconfitto il terrorismo sia rosso e nero e a suo tempo ha sconfitto il fascismo e il nazismo". E ancora: "Le persone che scendono in piazza con noi lo fanno a mani libere, senza cappucci e senza passamontagna. C'è bisogno di ricostruire la fiducia per rispondere alla diseguaglianza sociale e a quella rabbia totale che si è determinata".