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Crisi di Governo 2022

Governo Draghi, cos’è la verifica di maggioranza e quali partiti la chiedono

Dopo lo strappo del Movimento Cinque Stelle sul decreto Aiuti in Senato, forze politiche di governo come Forza Italia e il Partito democratico chiedono una verifica di maggioranza. Ma cosa significa?
A cura di Annalisa Girardi
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Forza Italia l'aveva già chiesta dopo l'uscita dall'Aula del Movimento Cinque Stelle sul decreto Aiuti alla Camera. Ora anche Enrico Letta e Luigi Di Maio chiedono una verifica di maggioranza per superare lo spettro di crisi aperto da Giuseppe Conte, che ha annunciato l'intenzione di non votare la fiducia sul provvedimento in Senato. Insomma, alla luce delle ultime fibrillazioni, si chiede a Mario Draghi di assicurarsi che il sostegno ricevuto alla formazione del governo sussista ancora.

Che cos'è la verifica di maggioranza

Una verifica consiste in una serie di incontri, svolti appunto dal presidente del Consiglio, con i leader e i principali esponenti della maggioranza per accertare che ci sia l'appoggio necessario dei partiti per portare a termine il mandato. Dalla verifica di maggioranza potrebbero risultare situazioni diverse. Ad esempio, si potrebbe confermare la situazione attuale, con gli equilibri tra i partiti così come sono. Oppure si potrebbe andare incontro a un rimpasto. La verifica potrebbe anche innescare la crisi di governo vera e propria, nel caso in cui il presidente del Consiglio si trovasse a dover certificare di non avere più l'appoggio di tutta la maggioranza che lo sosteneva. Anche l'enciclopedia Treccani dà una definizione della verifica di maggioranza: "Nel linguaggio politico e giornalistico, accertamento della sussistenza delle motivazioni di fondo e delle condizioni che hanno determinato un’alleanza, una intesa, una coalizione di governo tra due o più partiti".

Chi ha chiesto la verifica di maggioranza

La prima a chiedere una verifica di maggioranza è stata Forza Italia dopo il voto alla Camera. "Chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani", aveva scritto Silvio Berlusconi in una nota. Ora anche Enrico Letta e Luigi Di Maio la reclamano: "Dobbiamo capire se questa maggioranza c'è ancora o no. È evidente che la scelta annunciata da Conte e dal M5s rimette in discussione molte cose, e in una maggioranza così eterogenea ci sono dei distinguo. Ma io non mi preoccupo, esiste il voto di fiducia che è fondamentale", ha commentato il segretario del Partito democratico. "Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro", gli ha fatto eco il ministro degli Esteri.

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