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Governo contro Berlino, Crosetto: “Scholz blocca i confini e agevola trasporto dei migranti da noi”

Il livello dello scontro tra Roma e Berlino non accenna a diminuire. Il ministro della Difesa Crosetto attacca il cancelliere tedesco Scholz: “Si cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e se ne agevola il trasporto in un’altra”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Continua lo scontro Roma-Berlino. Il governo Meloni non abbassa il livello della tensione con la Germania sui migranti e sui finanziamenti alle Ong. Questa volta tocca al ministro della Difesa Guido Crosetto fare la voce grossa: "Si cerca di bloccare l'immigrazione in una parte d'Europa e se ne agevola il trasporto in un'altra. Coerente e geniale". Il riferimento è alla decisione del cancelliere tedesco Olaf Scholz di rafforzare i controlli alla frontiera con l'Austria, e di aver "concordato controlli congiunti con la Svizzera e la Repubblica Ceca". 

La posizione di Crosetto è ribadita anche dal capodelegazione di Fratelli d'Italia-ECR al Parlamento europeo, Carlo Fidanza:  "Il Governo Meloni è molto presente su tutti i tavoli e non abbiamo mai avuto un'Italia così assertiva nei tavoli europei: sulle Ong chi sta tirando la corda è la Germania, che ha deciso di finanziare quelle che traghettano i migranti verso i porti italiani in una fase in cui tutti ci stiamo ponendo il problema di fermare le partenze. Piantedosi ha deciso di lasciare il compromesso del Consiglio affari interni, perché la Germania da un lato finanzia le ONG e dall'altro ha annunciato un rafforzamento dei controlli alle frontiere con Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera e Austria. Si deve uscire da questa ipocrisia: c'è in Germania una coalizione di Governo molto divisa con i liberali che vogliono una stretta e i Verdi che vogliono sempre più accoglienza. Non credo che tocchi all'Italia pagare il prezzo politico di queste divisioni interne al Governo tedesco".

Cerca di smorzare i toni il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Il cancelliere tedesco dice quello che vuole. Quella è un'immigrazione secondaria, noi abbiamo un problema di immigrazione primaria. Abbiamo previsto una strategia. Noi dobbiamo guardare alla strategia, alla solidarietà europea. In Germania sono in campagna elettorale, però c'è un problema importante da risolvere, non è solo la campagna elettorale. Noi vorremmo capire qual è la posizione tedesca, non è chiaro quello che dicono. Valuteremo, vedremo, i migranti che vogliono andare in Germania non è che li devono mandare in Italia", ha detto ieri a margine della kermesse di FI a Paestum.

Dopo la lettera che la premier ha scritto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, per contestare la decisione della Germania di fornire sostegno economico alle Ong per il loro intervento in territorio italiano, da parte del governo tedesco non c'è stata alcuna risposta ufficiale.

In quella missiva Meloni ha rilanciato anche la teoria delle Ong come pull-factor, una teoria che è stata ampiamente smentita da diversi studi:

Ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo. Entrambe le possibilità suscitano interrogativi. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia. Inoltre, è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ONG ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare.

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