Governo approva il nuovo decreto Aiuti: misure contro caro energia, novità su Superbonus e trivelle
Il governo Meloni approva il quarto decreto Aiuti che, come annunciato, stanzia circa 9 miliardi di euro per intervenire principalmente sulle questioni legate alla crisi energetica. Prorogati i crediti d'imposta per le aziende e lo sconto sui carburanti, rafforzato il cosiddetto "bonus bollette" da 600 euro e modificato il superbonus 110%. Nel decreto c'è spazio anche per il discusso aumento del tetto al contante.
Il cosiddetto "bonus bollette", che in realtà è un "fringe benefit" che può essere dato dalle aziende private ai propri dipendenti senza pagarci le tasse sopra, passa da 600 a 3mila euro. La soglia per questo tipo di ‘premi aziendali' era stata alzata dal governo Draghi con il decreto Aiuti bis, da 258,23 euro a 600 euro. Ora, il nuovo rialzo quintuplica la cifra massima che può essere erogata dalle aziende. Non cambiano le modalità per richiedere il "bonus bollette" né il suo funzionamento: questo non fa parte del reddito imponibile di chi lo riceve, e l'azienda lo può dedurre interamente dal proprio reddito.
Per quanto riguarda altri interventi sulle bollette, il nuovo decreto si rivolge alle aziende con una rateizzazione. Per le imprese che hanno la sede fiscale in Italia, si applicherà un regime speciale alle fatture che arrivano entro il 31 dicembre 2023 e che riguardano i consumi fatti dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023: in queste bollette, se sono più alte dell'importo medio pagato in tutto il 2021 a parità di consumi, la parte in eccesso potrà essere pagata a rate. Il denaro da pagare potrà essere diviso dal fornitore al massimo in 48 rate mensili.
Per le aziende viene confermato anche per dicembre 2022 il credito d'imposta che agisce di fatto come uno sconto in bolletta per l'acquisto di luce e gas. Inoltre, si conferma ancora la proroga per il taglio delle accise sui carburanti: sarebbero scaduti il 18 novembre, invece vengono rinnovati fino al 31 dicembre. Confermate le aliquote potenziate del credito di imposta pari a:
• 40% per le imprese energivore e gasivore;
• 30% per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW;
Come era stato annunciato, il decreto interviene anche con alcune modifiche al superbonus 110%. Nel 2023, la percentuale di sconto sui costi per lavori edilizi di efficientemente energetico passerà dal 110 al 90%. Il bonus viene prolungato anche per le villette unifamiliari, ma in questo caso c'è limite di reddito di 15mila euro all'anno, che può variare in base al reddito degli altri componenti del nucleo familiare.
Sempre legato al tema della crisi energetica è l'intervento sulla trivellazione di gas naturale. Il governo mette da parte alcuni dei divieti esistenti e prevede di rilasciare nuove concessioni per estrarre gas naturale tra le 9 e le 12 miglia dalla costa.
In più, si parla anche di concessioni per estrarre gas, a una distanza di almeno 9 miglia dalla costa, in un tratto di mare "compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po", ovvero sostanzialmente in Veneto. Per essere aperti, i giacimenti dovranno avere una riserva certa di almeno 500 milioni di metri cubi di gas.
Si introduce una disposizione che prevede, a regime, l’esenzione dall’imposta di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi, aiuti o sovvenzioni, comunque denominati, a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. Per il settore dello spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti) non è dovuta la seconda rata IMU per gli immobili, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività.
Infine, il governo interviene anche alzando il tetto al contante: nel 2023, la soglia massima di contante con cui è possibile pagare passerà da 1000 euro a 5mila euro. Attualmente la soglia è di 2000 euro, ma era previsto che si sarebbe abbassata a 1000 dal primo gennaio dell'anno prossimo. Dall'altra parte, c'è un bonus per chi installa il Pos: per sostenere i commercianti che sono obbligati ad acquistare un registratore di cassa connesso a Internet, si stanziano 80 milioni di euro per il 2023, in modo da coprire fino a 50 euro per ogni registratore acquistato.