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Governo annuncia stretta sul fumo: “Più restrizioni anche all’aperto”

Il ministro Schillaci conferma la stretta sul fumo: “Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nei giorni scorsi il governo ha annunciato la stretta sulle sigarette, con nuove limitazioni per chi fuma nei luoghi pubblici. Il ministro della Salute Schillaci ha parlato della possibilità di estendere il divieto di fumare nei luoghi pubblici, in vigore da gennaio 2005, anche ad altri situazioni, in presenza per esempio di bambini o donne incinte, eliminando anche la possibilità di allestire sale fumatori nei locali chiusi. Ma non solo: la stretta dovrebbe interessare anche le emissioni dei nuovi prodotti non da fumo, cioè sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato.

"Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021", ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, citando in un'intervista al Corriere della Sera il dato della Fondazione Veronesi per motivare le misure su sigarette, sigari e prodotti alternativi appena annunciata in Parlamento. Alla domanda se ci sarà una nuova legge, il ministro ha riferito di verifiche in corso "su quale sia lo strumento più idoneo per inasprire i divieti, anche all'aperto".

"Aspetto di raccogliere evidenze certe sui danni causati da sigarette elettroniche e prodotti senza combustione", ha aggiunto Schillaci, evidenziando l'aumento tra gli adolescenti del consumo di sigarette senza fumo "che comunque contengono nicotina e generano dipendenza".

"Non è dimostrato che siano meno nocive, a differenza di quanto si fa credere", ha sottolineato. Le nuove norme, illustrate da Schillaci in audizione davanti alla Commissione Affari sociali della Camera, dovrebbero allineare l'Italia al Piano Europeo contro il Cancro 2021, che ha l'obiettivo di creare una generazione libera dal tabacco entro il 2040.

Fra i temi dell'intervista anche la fine del mandato come direttore generale dell'agenzia del farmaco Aifa, di Nicola Magrini: "sarà la dottoressa Annarosa Marra, il funzionario con maggiore anzianità, già responsabile del servizio di farmacovigilanza, a governare l'ente in via temporanea fino a quando sarà pronto il nuovo regolamento che ridisegna l'organismo. Contiamo di farlo in 2-3 mesi. Il nuovo assetto assicurerà maggiore efficienza e rapidità dell'approvazione dei medicinali. Alla presidenza del Consiglio di amministrazione resta il virologo Giorgio Palù". Aifa "manterrà la sua indipendenza" ha sottolineato Schillaci.

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