Glifosato, in Europa l’erbicida potrà essere utilizzato per altri cinque anni
È arrivato il voto definitivo del Comitato d'Appello. I paesi Ue riuniti hanno votato a favore del rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosato, prodotto dalla multinazionale Monsanto, per cinque anni. Gli equilibri sono stati spostati dal voto positivo della Germania. A favore si sono espressi 18 Paesi, 9 contrari, 1 astenuto, il Portogallo. Italia e Francia hanno votato contro il prolungamento della licenza: "Vogliamo assumerci le nostre responsabilità perché il glifosato è un prodotto potenzialmente a rischio per la salute dei francesi e per l'ambiente e la biodiversità" – aveva annunciato la segretaria di Stato presso il ministero dell'Ambiente, Brune Poirson – La Francia deve abbandonare questa sostanza il più rapidamente possibile". Sul "No" si sono allieneati anche Belgio, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lettonia, Cipro e Malta.
Soddisfatto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis:"Il voto di oggi dimostra che quando tutti vogliamo, siamo in grado di condividere e accettare la responsabilità collettiva nel processo decisionale".
A nulla sono servite le proteste degli attivisti, che oggi erano scesi in piazza a Bruxelles, per tentare di bloccare la decisione dell'Ue. I manifestanti di "Stop Glifosato" si sono riuniti oggi, indossando maschere del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e del commissario Ue alla Salute Andriukaitis. "Il voto odierno è un regalo alle multinazionali agrochimiche, a scapito di salute e ambiente – ha tuonato Federica Ferrario, di Greenpeace Italia – "Bene comunque il voto contrario dell'Italia, che ha dimostrato nuovamente di dare priorità alla tutela delle persone, e non al fatturato di chi produce e commercia il glifosato". Hanno pesato secondo la Ferrario le valutazioni dell'Efsa, l'agenzia europea che ha sostanzialmente ribaltato la tesi dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che aveva dimostrato la cancerogenicità della sostanza.
Cosa cambia per l'Italia? Nel nostro Paese resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura". È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell'Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. Ma punta il dito contro l'ingresso nel nostro Pese dei prodotti stranieri trattati con l'erbicida, come il grano proveniente dal Canada, dove viene usato il glifosato anche nella fase pre-raccolta.