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Gli studenti palestinesi lanciano un corteo a Roma nel Giorno della memoria: “Stop al genocidio”

Il Movimento degli studenti palestinesi ha annunciato che il 27 gennaio, Giorno della memoria, si terrà un corteo per la Palestina a Roma: “Se permetteremo al sionismo di continuare il suo massacro e la pulizia etnica perpetrata in Palestina, svuoteremo di significato questa data”, hanno scritto.
A cura di Luca Pons
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Nel Giorno della memoria, il 27 gennaio, il Movimento degli studenti palestinesi organizzerà un corteo per la Palestina a Roma. L'evento partirà alle ore 15 da piazza Vittorio e la marcia andrà fino a piazza San Giovanni. L'annuncio è arrivato sui social, accompagnato da una citazione di Primo Levi rivolta all'Olocausto nel libro Se questo è un uomo: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".

Il corteo sarà promosso insieme all'Unione democratica arabo-palestinese, l'Associazione palestinesi in Italia e la comunità palestinese di Roma. La manifestazione avrà lo scopo di denunciare "il genocidio che sta subendo il popolo palestinese", e allo stesso tempo "smascherare tutte le incoerenze e le ipocrisie di un sistema colluso che impiega due pesi e due misure". Il riferimento è alle commemorazioni per il genocidio del popolo ebraico. Il sistema, continuano gli organizzatori, opera "a spese dei cadaveri di oltre 25mila vite bruciate e oltre 62mila feriti, battendosi il petto per le vittime di un genocidio già avvenuto mentre volta lo sguardo indifferente e complice di un genocidio in corso".

Nel comunicato, gli studenti palestinesi hanno chiarito: "Rispettiamo profondamente le vittime della Shoa, ma il 27 gennaio, così come è strutturato, è la tomba della verità, della giustizia, della coerenza. Se permetteremo al sionismo di continuare il suo massacro e la pulizia etnica perpetrata in Palestina, svuoteremo di significato questa data a detrimento delle vittime che furono e di quelle che saranno".

Le rivendicazioni della manifestazione sono state riassunte così: "Contro ogni sionismo e fascismo; contro la pulizia etnica dei palestinesi; per la fine immediata del genocidio e dell’occupazione; per la fine dell’assedio imposto a Gaza; per la fine della complicità e del sostegno al sionismo del nostro governo".

Dall'Unione delle comunità ebraiche italiane, la presidente Noemi Di Segni ha risposto immediatamente criticando l'iniziativa: "Lasciate Primo Levi alla nostra memoria. Abbiate la dignità di manifestare il vostro pensiero senza offendere la memoria dei sopravvissuti e cercatevi citazioni altrove". Di Segni ha poi proseguito: "L'odio e la supremazia razziale di allora hanno generato la Shoah. L'estremismo islamico genera il terrorismo che oggi raggiunge anche l'Europa e si fa strada con queste forme di ribaltamento e sostegno".

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