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Gli sbarchi di migranti sono più che raddoppiati rispetto al 2024, governo accelera su centri in Albania

Finora nel 2025 in Italia sono arrivate 3.074 persone migranti: l’anno scorso, negli stessi giorni, erano state circa 1.300. Negli ultimi giorni il governo Meloni ha fatto ripartire i viaggi verso i centri costruiti in Albania, tra le critiche delle opposizioni.
A cura di Luca Pons
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Nel primo mese dell'anno, ormai quasi concluso, sono arrivate in Italia attraversando il Mediterraneo oltre 3mila persone. In particolare, fino al 27 gennaio 2025, si tratta di 3.074 persone in tutto. Il dato ha attirato le contestazioni di una parte dell'opposizione, dato che nello stesso periodo dello scorso anno gli arrivi erano stati 1.305, quindi meno della metà (l'aumento è stato del 135%). Il dato è comunque lontano da quello del 2023, anno-record in cui nei primi 27 giorni dell'anno giunsero sulle coste italiane 4.453 persone.

Intanto il governo Meloni ha ripreso i viaggi verso i centri migranti costruiti in Albania. Una scelta che ha fatto discutere, dato che non è ancora arrivata la sentenza della Corte di giustizia europea che potrebbe chiarire se i giudici hanno il diritto di non convalidare i trattenimenti in questi centri, come avvenuto finora.

Perché il numero di sbarchi è aumentato

È stato fatto notare che l'impennata degli arrivi è coincisa anche con il caso Almasri, la vicenda del generale libico accusato di crimini contro l'umanità, arrestato dalle autorità italiane il 19 gennaio e poi liberato e riportato in Libia pochi giorni dopo. I dati del ministero dell'Interno mostrano che proprio il 19 gennaio, dopo giorni di tranquillità, sono arrivate 238 persone – presumibilmente però partite alcuni giorni prima dalle coste africane.

Da quel momento è avvenuta la maggior parte degli sbarchi: fino ad allora, a gennaio c'erano stati 478 arrivi, mentre oltre 2500 sono avvenuti nella settimana successiva, e tra venerdì e domenica scorsi sono arrivate 1.400 persone. Chi ha sottolineato la vicinanza al caso Almasri ha di fatto suggerito che la Libia, come ‘ritorsione', avrebbe dato il via alle partenze che normalmente blocca con detenzioni e pattugliamenti militari. Ma ad oggi non ci sono prove che le due cose (il caso Almasri e l'incremento negli sbarchi) siano collegate.

L'anno scorso gli arrivi avevano registrato un calo del 60% rispetto al 2023, un dato che il governo Meloni ha rivendicato in più occasioni e che ha attribuito al successo delle sue politiche migratorie. In realtà, come detto, spesso il numero di arrivi in Italia non ha per forza un legame diretto con gli interventi del governo di turno.

Gli arrivi sono stati dovuti anche alle buone condizioni del mare, che hanno permesso un numero maggiore di traversate. Possono essere un fattore anche le situazioni politiche nei vari Paesi di partenza. A gennaio sono arrivate soprattutto persone provenienti dal Pakistan (525) e dal Bangladesh (321), seguiti da Egitto (206) e Siria (119).

Ripartono i trasferimenti in Albania, Magi: "Si cerca scontro con magistratura"

Nonostante questo, negli ultimi giorni il governo Meloni ha deciso di accelerare nuovamente con i trasferimenti in Albania. La nave della Marina militare Cassiopea ha portato 49 persone provenienti da Paesi ‘sicuri' nei centri migranti costruiti a spese italiane sul territorio albanese. L'arrivo è previsto per domani mattina, poi riprenderà la pratica legale che finora ha visto i giudici dell'Immigrazione di Roma bocciare i trattenimenti.

Dopo gli interventi del governo, ora sarà la Corte d'Appello a esprimersi, ma è possibile che il risultato sia lo stesso. Non è ancora arrivata, infatti, la sentenza della Corte di giustizia europea – attesa per fine febbraio – che chiarirà se sulla base delle norme Ue i singoli giudici abbiano la possibilità di ‘sconfessare' la lista di Paesi sicuri stilata dal governo.

Oggi Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha attaccato la premier affermando che in Albania il governo ha costruito "uno spot di quasi un miliardo di euro", ma che ora la maggioranza sta "stanno fallendo laddove hanno detto che avevano detto che avevano le soluzioni", dato che "siamo a +135% di sbarchi". "La propaganda sterile del governo Meloni si è schiantata ancora una volta sui fatti", ha aggiunto il capogruppo M5s alla Camera Riccardo Ricciardi.

"Assistiamo incredibilmente a un governo che forza la mano senza attendere la pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea", ha commentato Riccardo Magi, segretario di +Europa. "Un nuovo tentativo dell’esecutivo di andare allo scontro con la magistratura", perché se i giudici dovessero annullare i trattenimenti "già vedo il governo che urla alla magistratura che si vendica con l’esecutivo per la separazione delle carriere".

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