Gli italiani spendono 3 miliardi di euro in ticket sanitari: il 25% in più rispetto al 2010
Il calcolo è riportato all'interno di un'analisi Ansa sui rapporti della finanza pubblica della Corte dei Conti degli anni 2012 e 2014: nel 2013 gli italiani hanno speso oltre 2,9 miliardi di euro in ticket sanitari per farmaci, diagnostica, specialistica, pronto soccorso eccetera. Il rapporto rileva poi come, rispetto al 2010, si evidenzi un aumento di ben 25 punti percentuali, con la spesa che è lievitata di oltre 700 milioni di euro (ricordiamo che nel 2010 il costo complessivo per i cittadini era di poco superiore ai 2,3 milioni di euro). Le ragioni sono ovviamente molteplici, anche se sotto accusa è finito il "sistema di compartecipazione" adottato da Regioni e Governo, che di fatto "obbliga" i cittadini non esenti ad esborsi considerevoli soprattutto per quel che riguarda il servizio di diagnostica. Senza dimenticare l'aumento della tassa sui ticket regionali, introdotta nel 2011 e fonte di ulteriori esborsi per circa 15 milioni di italiani (che non rientrano in alcuna delle fasce garantite da esenzioni di diverso tipo e natura).
Un dato decisamente rilevante, dunque, del quale si dovrà necessariamente tenere conto nella stesura del prossimo Patto per la Salute, il piano triennale al quale stanno lavorando Governo e Regioni. Il ministro della Salute ha in effetti assicurato che il piano dovrebbe essere presentato entro la fine del mese di giugno, anche se le prime anticipazioni (in particolare per quel che riguarda i tagli delle strutture ospedaliere con meno di 70 posti letto) hanno già messo in preallarme sindacati e associazioni a tutela dei diritti dei cittadini. La sensazione, insomma, è che qualunque tipo di piano di riforma, in un Paese già duramente provato dalla crisi economici e dalla stretta alla spesa pubblica, sia destinato ad incontrare forti resistenze.
