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Gli italiani sono più accoglienti e l’immigrazione spaventa meno del passato: il sondaggio

Secondo il sondaggio realizzato da Demos per Repubblica, sono quasi dimezzati rispetto al 2017 gli italiani che considerano gli immigrati un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica e i cittadini sarebbero anche più favorevoli a politiche di accoglienza. Tra le cause, c’è l’arrivo del Covid che ha preso il sopravvento su ogni altro timore.
A cura di Giuseppe Pastore
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L'immigrazione non fa più così paura: solo qualche anno fa gli italiani che ritenevano gli immigrati un pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica erano quasi il doppio di adesso. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da Demos per il quotidiano La Repubblica secondo cui i cittadini sarebbero anche più favorevoli all'accoglienza. Anche i possibili arrivi di profughi afghani, a causa della situazione in cui versa il paese islamico, non sarebbero fonte di preoccupazione per gli italiani. Alla base, potrebbero esserci più fattori tra cui, certamente, il timore per il Covid e per le conseguenze economiche della pandemia che hanno la meglio su ogni altra paura nella popolazione. Un dato che, sempre Demos, aveva già anticipato a giugno nel suo report sulla sicurezza in Italia e in Europa e che sembra essere comune ad altri paesi europei.

Perché gli italiani hanno meno paura degli immigrati

Nel 2021 il 27% degli italiani ritiene che gli immigrati siano un pericolo mentre, andando indietro al 2017, la percentuale era del 46%. Numeri quasi dimezzati a distanza di quattro anni, così come il tema dell'immigrazione ha perso centralità nell'opinione pubblica parallelamente all'arrivo del Covid. I dati raccolti da Demos, infatti, dimostrano come dal 2019 (quando il virus ha iniziato a circolare) sia diminuito il consenso verso le politiche di respingimento. Al contrario, invece, nel 2021 il 52% degli italiani si dice favorevole all'inclusione. Gli immigrati, quindi, oggi rappresentano più una risorsa che un pericolo secondo gli italiani tra cui permangono, comunque, differenze di veduta a seconda della collocazione politica. Secondo quanto Demos ha anticipato a Repubblica, infatti, un certo grado di diffidenza resta soprattutto tra gli elettori di Lega e Fratelli d'Italia. Proprio per la Lega, il tema è stato centrale negli anni di ascesa del partito mentre adesso fa difficoltà ad imporsi nel dibattito, nonostante i nuovi arrivi siano in crescita rispetto al 2020.

Il Covid e l'economia preoccupano più dell'immigrazione

Tra le cause che hanno contribuito a portare in secondo piano il tema dell'immigrazione nell'opinione pubblica c'è l'arrivo del Covid che, senza dubbio, ha riordinato le priorità dei cittadini. A giugno, la tendenza era già stata registrata da un report di Demos attraverso un confronto tra cinque paesi europei: Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Paesi Bassi. I dati raccolti testimoniavano che il Covid fosse la principale fonte di preoccupazione per circa il 30% degli europei e che, in particolar modo, l'attenzione degli italiani fosse rivolta in primis ai temi economici.

Il fenomeno migratorio, invece, sta perdendo priorità in tutti i paesi europei presi in considerazione per quanto "significative componenti dell’opinione pubblica europea – segnalava il report – rimangano molto “reattive” sulla questione. I flussi migratori, del resto, nel corso del 2021, hanno nuovamente accelerato, determinando situazioni altamente critiche sulle rotte del Mediterraneo. E lo stesso dibattito politico sembra destinato a ritornare, ciclicamente, sul delicato nodo degli arrivi".

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