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Guerra in Ucraina

Gli italiani sono contrari all’invio di armi in Ucraina: il sondaggio

È ciò che emerge da un sondaggio dell’Osservatorio Emg Different: il 50% degli intervistati si è detto contrario a mandare armi alla resistenza ucraina e crede che il flusso verso Kiev debba essere interrotto.
A cura di Annalisa Girardi
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La maggior parte degli italiani è contrario all'invio di armi in Ucraina. È ciò che emerge da un sondaggio dell'Osservatorio Emg Different: il 50% degli intervistati si è detto contrario a mandare armi alla resistenza ucraina e crede che il flusso verso Kiev debba essere interrotto. Al contrario, il 24% pensa che sia giusto continuare a inviare armi nel Paese per contrastare l'aggressione russa. Inoltre, la maggior parte degli intervistati è critico anche nei confronti delle sanzioni: per il 46%, infatti, queste sono giuste ma rimarranno inefficaci finché non si toccherà anche l'embargo su gas e petrolio. Non è d'accordo il 19%, che le reputa tanto giuste quanto efficaci. Invece, il 13% degli intervistati ritiene che siano sbagliate.

Analizzando invece l'andamento del conflitto e gli sforzi per il cessate il fuoco e la pace, per il 43% degli intervistati nessuno degli attori in campo sta effettivamente dimostrando di essere al lavoro per una soluzione diplomatica. Per il 21% l'Europa ci starebbe effettivamente provando, per l'11% sarebbe l'Ucraina a fare uno sforzo in questo senso, per il 2% gli Stati Uniti e sempre per il 2% la Russia. Ma appunto, secondo la maggior parte degli intervistati, nessuno starebbe davvero lavorando per arrivare a una soluzione diplomatica.

Il 43% inoltre è convinto che la guerra in Ucraina durerà ancora mesi. Per il 23%, invece, gli scontri andranno avanti per anni. Solo l'8% ritiene che si arriverà a un punto nel giro di poche settimane.

Infine, la maggior parte delle persone che hanno risposto al sondaggio di Emg Different, teme che il conflitto finisca per ingrandirsi, raggiungendo una dimensione mondiale. Il 51%, infatti, crede che la guerra in Ucraina si trasformerà nella Terza Guerra mondiale, contro il 30% che non pensa che il conflitto possa ampliarsi.

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