Gli italiani dicono che Giorgia Meloni non ha fatto abbastanza sul caro benzina
Gli italiani bocciano Giorgia Meloni e il suo governo sul decreto Trasparenza sui carburanti e – in generale – su tutta la gestione del prezzo della benzina, che è inevitabilmente salito per via del mancato rinnovo dello sconto sulle accise. Le polemiche vanno avanti ormai da tre settimane, visto che da inizio anno – quando ci si è accorti che il costo dei carburanti al litro è aumentato di quasi venti centesimi alle pompe – è cominciato un lungo rimpallo di responsabilità. Fin da subito è apparso chiaro che il motivo dell'aumento fosse la fine del taglio delle accise, ma il governo se l'è presa con la speculazione, mandando su tutte le furie i benzinai.
Nel sondaggio politico di Emg per la trasmissione Cartabianca, agli italiani è stata fatta anche la seguente domanda: "Il governo ha deciso di intervenire sul caro-carburanti con una norma sulla trasparenza dei prezzi ai distributori (che dovranno esporre il prezzo medio nazionale accanto a quello di vendita) e rinnovando i buoni benzina (per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente). Secondo lei è abbastanza?". Insomma, la questione è chiara: il governo è promosso o bocciato sulla gestione del prezzo dei carburanti?
La maggioranza dei cittadini ha risposto no, che non è abbastanza. Parliamo, con precisione, del 52% del totale. Per il 28% le misure sono giuste, ma non sono sufficienti. Per appena l'8%, invece, il governo Meloni ha fatto abbastanza con le nuove norme sui carburanti. Il 12%, infine, non risponde alla domanda.
Dopo giorni di fuoco, con i benzinai che hanno confermato uno sciopero di due giorni e restano sul piede di guerra nei confronti del governo che – dal loro punto di vista – ha scaricato sui distributori la responsabilità dell'aumento dei prezzi, per Meloni e i suoi arriva un'altra bocciatura importante: quella dei cittadini che, sul caro benzina, hanno bisogno di più fatti e meno propaganda.