Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 5 marzo: Speranza firma il provvedimento
Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 5 marzo. A deciderlo il ministro della Salute Roberto Speranza, riconfermato al governo Draghi, che ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, quando scadrà l'ultimo Dpcm dello scorso 14 gennaio. Venerdì scorso, quando la cabina di regia aveva stabilito il passaggio di alcune Regioni in zona arancione, non era stato prorogato il divieto di apertura degli impianti sciistici, in scadenza.
Le Regioni alpine come Lombardia, Veneto e Piemonte si stavano già preparando per la riapertura, ma ieri è arrivato il parere del Comitato tecnico scientifico, che sconsigliava al governo di dare il via libera alla stagione sciistica anche nelle zone gialle. Preoccupano ancora tanto le varianti di coronavirus che si stanno diffondendo e riaprire le piste potrebbe comportare un grave aumento di contagi.
La scorsa settimana il governatore lombardo Attilio Fontana aveva firmato un'ordinanza, che ora scadrà, per regolamentare gli accessi agli impianti e il comportamento di clienti e gestori. Tra le nuove direttive si stabiliva che si potesse accedere alle piste solo tramite prenotazione e gli accessi sarebbero comunque stati contingentati fino a un massimo del 30% della capienza totale.
In un primo momento non era chiaro se il nuovo governo a guida Mario Draghi avrebbe accolto il suggerimento, continuando sulla stessa linea dell'esecutivo precedente nella lotta contro la pandemia. Ma ora il ministro Speranza ha firmato il provvedimento e della riapertura delle piste da sci se ne parlerà solo a marzo. Il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi, chiedendo un lockdown totale, aveva inoltre sottolineato che in "questo momento le attività che comportano assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti. Non dimentichiamo che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando' dagli impianti di risalita in Svizzera".