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Gli appunti di Berlusconi e i voti dell’opposizione con cui è stato eletto La Russa: cosa succede

Si torna a parlare dei voti arrivati in soccorso a Ignazio La Russa dall’opposizione per l’elezione a presidente del Senato e degli appunti di Silvio Berlusconi che hanno aperto lo scontro con Giorgia Meloni. Ecco cosa sta succedendo.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel centrodestra il clima è pesantissimo. E i nervi sono a fior di pelle. Giorgia Meloni è stata intransigente nel commentare il caso degli appunti del leader di Forza Italia, che la definivano "prepotente" e "arrogante": ha aggiunto lei stessa di non essere ricattabile, mettendo in chiaro i rapporti di forza all'interno della coalizione e ribadendo di non essere disposta a cedere sulle richieste degli alleati. Nonostante lo strappo di Forza Italia, Fratelli d'Italia è comunque riuscita a eleggere al primo scrutinio uno dei suoi fondatori, Ignazio La Russa, alla presidenza del Senato, assicurandosi in questo modo anche la seconda carica dello Stato.

E mentre ora si prepara a definire la squadra di governo, rimane irrisolto il giallo di chi siano i voti arrivati in soccorso a La Russa. E qui tornano in gioco gli appunti di Silvio Berlusconi. Oltre alla lista di aggettivi poco gentili nei confronti di Meloni, infatti, è apparso un nuovo foglio.

Questo è stato mostrato ieri sera nel corso della puntata di Propaganda Live su La7. "Quando avuta la notizia che Renzi e i suoi e i Senatori a vita…", si legge nel foglio inquadrato durante la seduta del Senato per l'elezione del presidente di Palazzo Madama. Il riferimento sembra essere a quanto accaduto quel giorno, al fatto che Ignazio La Russa sia stato eletto anche con dei voti dell'opposizione. Da Forza Italia, infatti, sono scesi dai banchi a votare solo Berlusconi stesso e l'ex presidente del Senato Elisabetta Casellati. Tutto il gruppo, però, non ha votato. Ci sono 19 voti in più, quindi, rispetto a quelli della maggioranza.

Sul fatto che questi possano venire dal Terzo polo, però, hanno già messo in chiaro le cose sia Matteo Renzi che Carlo Calenda. Che hanno sottolineato come, in primo luogo, l'intero gruppo di Italia Viva e Azione abbiano in totale solo nove senatori. 

Entrambi Renzi e Calenda hanno quindi smentito che La Russa sia stato eletto con dei voti provenienti dai loro banchi. Lo stesso, però, hanno commentato anche dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito democratico.

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