Gli alunni a scuola continueranno a usare mascherine chirurgiche, Ffp2 per il personale
Il 10 gennaio si tornerà in classe: gli studenti potranno continuare a utilizzare le mascherine chirurgiche, ma la struttura commissariale fornirà al personale scolastico mascherine Ffp2 e Ffp3 nel caso in cui ci siano alunni esentati dall'utilizzo dei Dpi. È quanto prevede il nuovo decreto del governo, pubblicato la vigilia di Natale, che proroga lo stato di emergenza e introduce una stretta alle restrizioni anti Covid in vigore.
Nel caso in cui in classe siano "presenti bambini e alunni esonerati dall'obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie", sarà compito della struttura guidata dal generale Francesco Figliuolo fornire le mascherine Ffp2 ai lavoratori nel mondo della scuola. Si tratta di una tipologia che, secondo la comunità scientifica, è più efficace per bloccare la trasmissione del Sars-Cov-2 grazie a un potere filtrante più elevato. Le Ffp3 hanno un potere filtrante ancora superiore e possono anche disporre di una valvola.
Per gli studenti non ci sarà alcun obbligo di indossare questo tipo di mascherine in classe (che invece dal 25 dicembre è diventato obbligatorio per cinema, teatri, stadi, mezzi di trasporto): il decreto prevede solo la fornitura di Ffp2 e Ffp3 al personale nei casi in cui ci siano alunni esentati. Per il personale scolastico, inoltre, lo scorso 15 dicembre è anche scattato l'obbligo vaccinale. Si tratta di una categoria quindi generalmente protetta dal contagio, ma una serie di precauzioni aggiuntive sono giudicate necessarie. Va anche tenuto in considerazione che è tra i più piccoli che si sta registrando un considerevole numero di contagi: da un lato sotto i 5 anni non è ancora disponibile il vaccino (e dai 5 agli 11 anni le prenotazioni sono aperte da poco) e dall'altro in questa fascia di età non sono obbligatorie le mascherine.
Vista la necessità di mantenere il più possibile la scuola in presenza, si starebbe quindi cercando di proteggere ulteriormente gli insegnanti dal contagio. Nei giorni scorsi si era ipotizzato di prolungare la chiusura per la pausa di Natale, ma su questo punto ha mostrato tutta la sua contrarietà il ministro Patrizio Bianchi, che ha invece insistito per tornare in aula dal 10 gennaio.