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Gli 80 euro in busta paga restano (per ora)

Il bonus Renzi di 80 euro non verrà cancellato con la prossima manovra economica: lo assicura il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato in tema di aggiornamento al Def, ribadisce anche che lo scopo della manovra rimane quello di evitare l’inasprimento fiscale, escludendo quindi anche l’aumento dell’Iva.
A cura di Annalisa Girardi
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Il bonus di 80 euro non  sarà eliminato. Lo afferma il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, spiegando che il bonus del governo Renzi non sarà cancellato dalla prossima manovra economica. "È intenzione del governo avviare una più generale riforma dell'Irpef, ma non si può fare nei pochi giorni che ci separano dalla manovra", aggiunge quindi il ministro. Secondo Gualtieri, la priorità adesso è l'abbassamento delle "tasse sul lavoro dipendente", mentre definisce una fake news un possibile intervento sulle badanti, per cui le famiglie potrebbero diventare dei sostituti d'imposta. Gualtieri spiega quindi che l'intervento del governo si baserà su un rilancio degli investimenti, sulla riduzione della tassazione sul lavoro e la coesione sociale.

Gualtieri, di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato in tema di aggiornamento al Def specifica che "con la Nadef intendiamo ricollocare l'Italia su un sentiero di crescita e stabilità affrontando la difficile eredità del passato con le clausole di salvaguardia Iva". Gualtieri non esculde però rimodulazioni per quanto riguarda l'Iva, anche se conferma che "l'aumento dell'Iva non è una delle fonti di finanziamento della manovra". Il governo tenderebbe a rilanciare un "più equo ed efficace meccanismo delle aliquote", tenendo conto che modifiche di questo tipo potrebbero "anche costituire un volano a incentivi a forme di pagamento digitale", un passaggio che il ministro considera "fondamentale per la modernizzazione del Paese".

Escluso l'aumento dell'Iva

Lo scopo della manovra rimane quindi quello di "evitare l'inasprimento della pressione fiscale", escludendo quindi un aumento dell'Iva per 23 miliardi, ma allo stesso tempo si concentra sul rifinanziamento e rinnovamento di alcune misure, investendo fondi per "l'efficienza energetica, il rinnovo del patrimonio edilizio e del pubblico impiego". Gualtieri ribadisce quindi che fra i nuovi provvedimenti volti al rilancio della crescita economica ci saranno politiche per "la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca e per rafforzare il servizio sanitario".

Gli incentivi per le imprese

Alle imprese il ministro assicura che verrà ampliato l'iperammortamento e gli incentivi per le aziende che investono in innovazione e nella trasformazione 4.0: Gualtieri si riferisce "agli investimenti che favoriscano la transizione verso l'economia circolare e la sostenibilità ambientale, uno dei grandi assi della nostra politica economica", accennando poi a "15 miliardi aggiuntivi nel triennio" che vadano a stimolare investimenti pubblici e privati.

Nel frattempo, i sindacati continuano a spingere per un rafforzamento delle buste paga, affermando in un tavolo a palazzo Chigi con il ministro Gualtieri e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che i 2,7 miliardi stanziati nella manovra non sarebbero sufficienti. Nel prossimi giorni sono previsti altri tavoli di discussione con i sindacati che dovrebbero riguardare pensioni, investimenti nel Mezzogiorno e per il pubblico impiego.

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